Favara, bugie per coprire violenza sessuale di un parente sulla figlia: 5 indagati
La madre, la sorella, il fratello e due zii della vittima sono indagati per aver dichiarato false informazioni al pm nel tentativo di coprire gli abusi
Sono accusati di aver mentito al pubblico ministero, durante la fase delle indagini, per coprire gli abusi sessuale di un parente ai danni della figlia. Il sostituto procuratore della Repubblica, Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di un’intera famiglia di Favara. Il fatto si lega con una delicata vicenda giudiziaria culminata quattro mesi fa con la condanna a sette anni e dieci mesi di un netturbino favarese, riconosciuto colpevole in primo grado di aver picchiato e minacciato la figlia con lo scopo di abusare di lei. Adesso a rischiare il processo, con l’accusa di false informazioni al pubblico ministero, è un’intera famiglia: si tratta della madre, del fratello, di una sorella e di due zii della vittima. Secondo l’accusa, i cinque familiari avrebbero dichiarato il falso al pubblico ministero durante la fase preliminare delle indagini con lo scopo di coprire il parente.
La vicenda approdò in aula con il netturbino, principale imputato, che venne condannato a sette anni e dieci mesi dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara. In quell’occasione finirono sul banco degli imputati anche la moglie e i due cognati dell’uomo che poi furono condannati a sei mesi di reclusione. Per questo motivo, nell’ottica di un ulteriore processo, le posizioni di questi ultimi potrebbero essere stralciate dalle altre. Gli indagati hanno nominato gli avvocati Salvatore Cusumano e Davide Casà quali difensori.