Catania

Controlli in stalle abusive, salvati cinque cavalli

Tre dei gestori delle stalle abusive sono stati identificati e denunciati per maltrattamento di animali

Pubblicato 20 ore fa

Vasta operazione di controllo della polizia di Stato contro le corse e la macellazione clandestine. Il blitz dei poliziotti della questura di Catania in 11 stalle abusive, tutte ubicate nel quartiere San Cristoforo, ha permesso di scoprire alcuni gravi casi di maltrattamenti di animali, consentendo di salvare 5 cavalli.

Su disposizione del questore, la task force coordinata dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico ha visto impegnati diversi agenti del commissariato San Cristoforo, della Squadra a cavallo, nonche’ il personale del Corpo Forestale della Regione siciliana e i medici del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanita’ pubblica veterinaria dell’Asp di Catania. In alcuni casi, i poliziotti hanno trovato i cavalli in condizioni igieniche pessime, ristretti in uno spazio del tutto inadeguato.

Alcuni animali erano in precarie condizioni di salute perche’ malnutriti e lasciati senza cibo e acqua. La struttura che li ospitava e’ risultata del tutto priva di autorizzazione da parte dell’Asp. Durante le verifiche, i poliziotti hanno trovato e sequestrato svariati farmaci, alcuni dei quali di natura dopante, utilizzati senza alcuna prescrizione medica e somministrati ai cavalli per migliorare le loro prestazioni. Tre dei gestori delle stalle abusive sono stati identificati e denunciati per maltrattamento di animali e due di loro sono stati denunciati per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Inoltre, uno dei proprietari e’ stato denunciato anche per esercizio abusivo della professione veterinaria in quanto ha acquistato i farmaci senza prescrizione medica e li ha somministrati agli animali, senza averne alcuna competenza, provocando in tal modo rilevanti sofferenze sui cavalli. Al termine degli accertamenti, ai gestori sono state contestate sanzioni per oltre 35 mila euro.

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