Agrigento

Carceri siciliane in subbuglio, il punto della situazione di Di Giacomo (SPP) ad Agrigento

IL segretario generale del sindacato domani davanti il carcere in contrada Petrusa terrà una conferenza stampa

Pubblicato 7 ore fa

Sovraffollamento a Palermo, Catania, Siracusa e Gela. Ritrovamento telefonini +600% Sono oltre 7mila (7063) i detenuti nei 23 istituti penitenziari della Sicilia, di cui 1.039 stranieri. E’ uno dei dati che emerge dall’ultimo report del Sindacato polizia penitenziaria (Spp). “Si colgono evidenti segnali di tensione tra gli oltre 7 mila detenuti in Sicilia, tra i quali casi di rivolta e focolai di rivolta, agenti aggrediti, tentativi di evasione – afferma il segretario generale del Spp Aldo Di Giacomo da alcuni giorni nell’isola per un giro tra gli istituti – Le carceri siciliane sono in subbuglio. La tensione è alle stelle”.

Domani, martedì 1 luglio, Di Giacomo terrà una conferenza stampa davanti l’ingresso del carcere di Agrigento (ore 10.30) per fare il punto delle problematiche riscontrate.

“Da tempo – dice – si lamenta la carenza di un adeguato numero di agenti di polizia penitenziaria che possa limitare anche la diffusa introduzione di telefoni cellulari nelle celle, strumenti utilizzati dai mafiosi per continuare a gestire i propri affari. C’è una confusione amministrativa e istituzionale molto grave: ogni penitenziario è diverso da un altro, già solo per come è strutturato e per il numero di detenuti che ospita e il sottodimensionamento di organico. L’annuncio della costituzione ad Agrigento di un Osservatorio permanente sui problemi del carcere è sicuramente un’iniziativa positiva per tenere sempre viva l’attenzione su questo istituto. Il nostro auspicio è che ‘osservare’ possa servire a sollecitare azioni e misure straordinarie come è straordinaria ed emergenziale la situazione nelle carceri siciliane, le peggiori d’Europa”. Nei 23 istituti dell’isola, i detenuti sono 7063 con situazioni più gravi di sovraffollamento a Palermo-Pagliarelli con 1394 detenuti su una capienza di 1165; Catania-Piazza Lanza con 449 su 279; Siracusa con 696 su 545; Gela 84 su 48. Tra i 1039 detenuti stranieri i più numerosi sono quelli maghrebini con 237 tunisini, 88 del Marocco, 86 egiziani; a seguire 99 nigeriani e con un numero maggiore i rumeni (138). Il personale penitenziario ammonta a 3711 unità con gravi sottodimensionamenti di organico specie a Palermo, Catania e Siracusa. Le aggressioni e i casi di violenza contro il personale di polizia penitenziaria sono state 625, con decine di casi tra mini-rivolte, eventi gravi e tentativi di fuga; il ritrovamento di stupefacenti e di telefonini segnano rispettivamente più 400% e più 600%; i sequestri di droga sono di alcuni chilogrammi in media al mese. Tra i fenomeni più preoccupanti permane la diffusione di telefonini “usati da boss e uomini di primo piano nei clan per impartire ordini nei mandamenti ma anche per minacciare ed intimorire persone e continuare nell’attività estorsiva”. “Questi numeri – sottolinea dice Di Giacomo – si scaricano pesantemente in primo luogo sul personale penitenziario sul quale si scontano due fenomeni: sono alcune decine gli agenti che dopo pochi mesi di assunzione hanno abbandonato il servizio, non si riescono a coprire i nuovi posti messi a concorso per mancanza di candidati disponibili. Quello che continua a mancare è un piano complessivo di intervento per affrontare in maniera organica i problemi cronici di sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, oltre che aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini”. 

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