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Progetto Nòstos, sui Monti Sicani il mito diventa attrazione per i turisti

"Nóstos - Parole del mito nei borghi del mito", progetto teatrale diffuso, un vero rito collettivo che ha attraversato con successo tre borghi dell'Agrigentino e ritornerà a settembre

Pubblicato 5 giorni fa

Dedalo, in fuga da Creta con le sue ali di piume e cera, volò sul Mediterraneo per atterrare stanco e senza Icaro, su una montagna siciliana che da lontano guardava al mare; il re di queste terre, il buon Cocalo accoglie il geniale ingegnere e lo convince a restare. Ma un altro re reclama Dedalo: Minosse dopo la fuga dal mortale labirinto, è sulle sue tracce, si scontra con Cocalo, ma muore misteriosamente in terra sicana. E’ un mito antichissimo, il racconto dello scontro tra inventiva e forza bruta, tra mente e mani, la mitologia declina in innumerevoli sfaccettature e racconti.

Da qui è nato “Nóstos – Parole del mito nei borghi del mito”, progetto teatrale diffuso, un vero rito collettivo che ha attraversato con successo tre borghi dell’Agrigentino e ritornerà a settembre. Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta e Sant’Angelo Muxaro sono minuscoli, tre comunità lontanissime dai circuiti turistici, anche se Sant’Angelo da qualche tempo è meta di esperienze immersive molto amate dai turisti d’oltreoceano. Qui si è srotolato il progetto ideato da Laura Anello, giornalista e presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori (che cura uno dei più grandi festival di rigenerazione del territorio), promosso dai tre Comuni e inserito nel metaprogetto Mito, storia e tradizioni agropastorali, finanziato dal Pnrr – M1C3 Inv. 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Ministero della Cultura”: l’idea è stata quella di declinare la storia della fuga di Dedalo e dello scontro tra Cocalo e Minosse, su testi diversi portati in scena dagli artisti del Teatro alla Guilla di Palermo, diretti dal regista Valerio Strati, a stretto contatto con le tre comunità.

“Attraverso il mito e insieme con la comunità – dice Laura Anello – abbiamo riscoperto le radici, quelle arcaiche e quelle di tante famiglie siciliane nel mondo, convinti che siano il seme da cui può nascere un futuro di rigenerazione e di nuove opportunità”. Il primo gruppo di visite guidate, narrazioni, degustazioni e ricette del posto, e una festa musicale di chiusura, si è esaurito con grande successo, e centinaia di spettatori accorsi anche dal resto della provincia. Si torna a settembre, durante il festival delle Vie dei Tesori.

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