“Cameriere accoltellato per uno sguardo di troppo”, tutti gli indagati tornano in libertà
Gli indagati - tutti giovanissimi agrigentini - sono ritornati in libertà dopo che il Riesame ha annullato i domiciliari
Nove indagati lasciano i domiciliari e tornano in libertà. Lo ha disposto il tribunale del Riesame che, accogliendo i ricorsi delle difese, ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di tutti i giovani coinvolti nella rissa con accoltellamento di un cameriere egiziano avvenuto lo scorso 13 luglio in un locale sulla spiaggia a Porto Palo di Menfi. I carabinieri nelle scorse settimane arrestarono i nove ragazzi con le accuse di rissa aggravata e porto illegale di armi. Sono tutti giovanissimi di Santa Margherita Belice (soltanto uno è di Montevago). Il più grande ha ventuno anni.
L’aggressione è avvenuta il 13 luglio quando un egiziano, che lavora come stagionale in un locale della zona, è stato colpito prima con una bottigliata in testa poi calci e pugni e infine anche tre coltellate alla schiena. Il cameriere egiziano, ricoverato poi in prognosi riservata, ha raccontato ai carabinieri di aver raggiunto il locale dopo aver finito di lavorare in compagnia di alcuni amici. Uno sguardo di troppo ad una ragazza nella pista da ballo sarebbe stata la miccia ad aver innescato l’aggressione. Poco dopo, infatti, il giovane è stato colpito alla testa con una bottiglia di vetro, preso a calci e pugni su ogni parte del corpo e colpito con tre coltellate alla schiena sferrate in rapida sequenza.
A riscontro delle accuse della vittima anche quelle di alcuni testimoni che non si sono tirati indietro e hanno riconosciuto gli indagati in foto. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti nelle abitazioni degli indagati tirapugni, un bastone sfollagente, un coltello a serramanico e una pistola giocattolo priva di tappo rosso.