Avvocati svedesi a Riesi: formazione sul modello italiano di lotta alla criminalità organizzata
Il corso di formazione si è svolto dal 10 al 14 settembre presso il Servizio Cristiano di Riesi
Dal 10 al 14 settembre il Servizio Cristiano di Riesi ha ospitato un gruppo di 17 avvocati svedesi impegnati in un percorso formativo dedicato allo studio del sistema italiano di contrasto alla mafia, riconosciuto a livello europeo e internazionale come uno dei più avanzati ed efficaci.
Il progetto nasce in continuità con l’esperienza dello scorso febbraio, quando una delegazione di parlamentari svedesi aveva visitato la Sicilia raccogliendo testimonianze e strumenti poi tradotti in nuove proposte presentate in parlamento. Sulla scia di quel percorso, anche il mondo forense svedese ha manifestato l’esigenza di approfondire l’approccio italiano alla criminalità organizzata, in risposta al crescente allarme sociale legato alla diffusione di fenomeni mafiosi in Svezia.
Ad accogliere e coordinare i lavori è stato il Servizio Cristiano di Riesi, diretto da Wojje Nedzewicz, che ha così commentato:
“Questo progetto formativo nasce da una necessità sempre più crescente in Svezia, oggi tra i paesi europei maggiormente colpiti dal fenomeno della criminalità organizzata. Per questa ragione guardano al modello italiano come riferimento a livello mondiale. Al Servizio Cristiano abbiamo organizzato seminari e incontri con magistrati, forze dell’ordine e avvocati italiani, offrendo ai colleghi svedesi strumenti concreti di comprensione e confronto.”
Gli avvocati svedesi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con importanti relatori italiani:
● Nadia Caruso, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta e componente della Direzione Antimafia:
“Lo scambio di esperienze professionali e la conoscenza delle rispettive realtà normative è essenziale per costruire un sistema di contrasto realmente comune a livello europeo. Le mafie hanno superato i confini nazionali e, in un’epoca di mafie delocalizzate e straniere, la cooperazione è imprescindibile per rendere efficace l’azione delle magistrature e delle forze dell’ordine.”
● Silvia De Blasis, avvocato penalista e docente di diritto penale all’Università Roma Tre, già relatrice nell’incontro di febbraio con i parlamentari svedesi:
“Abbiamo discusso delle misure di prevenzione personali e patrimoniali e degli strumenti difensivi a disposizione degli avvocati nei procedimenti per reati mafiosi. Incontri come questo sono fondamentali: i giuristi svedesi si confrontano oggi con un fenomeno per loro nuovo, mentre in Italia è radicato da decenni. Il modello italiano, proprio per questo, può offrire risposte e strategie di grande utilità anche in altri ordinamenti.”
Il gruppo svedese ha espresso grande soddisfazione per il percorso svolto a Riesi. A dichiararlo è stato Erik Schef, a capo dello studio legale promotore dell’iniziativa:
“La criminalità organizzata è in continuo aumento nel nostro paese e anche noi avvocati dobbiamo formarci per comprendere come affrontare queste nuove sfide.
L’esperienza in Sicilia è stata per noi molto significativa e ci ha permesso di acquisire strumenti utili alla nostra professione.”
Questa esperienza segna un ulteriore passo avanti nel ruolo del Servizio Cristiano di Riesi come luogo di incontro e formazione, capace di aprirsi al dialogo internazionale e di offrire percorsi che coniugano competenza, esperienza e impegno civile.