Cultura

Gli oggetti di scena di Simone Valsecchi negli spazi del Museo Griffo

Il progetto di Simone Valsecchi, tra quelli fondanti il dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, è un viaggio visionario in un universo che pare surreale

Pubblicato 9 ore fa

Un offertorio laico di oggetti, simboli, immagini. La performance di Simone Valsecchi nella sala Zeus del museo archeologico Griffo, nella Valle dei Templi di Agrigento, ha coinvolto sei attori che hanno dialogato con il suo mondo visionario . Una grande bolla trasparente per un automa formale che reca morte e violenza e combatte la bellezza e la conoscenza. Ma ne resta vinto  e traspira in una scultura vivente, sotto il Telamone che troneggia nella sala: ma la performance di Valsecchi – presentata la sera di giovedì 2 ottobre – non si esaurisce nello spazio della rappresentazione, piuttosto trova una nuova vita nel cosiddetto Museo della seconda scelta, ovvero i depositi del Museo che accolgono migliaia di reperti. Un luogo, la sala Francesco Sinatra, dove entrano di solito solo archeologi e studiosi, e che invece da mercoledì (8 ottobre) accoglieranno gli oggetti di scena di H I Am I, a partire dalla lunga veste nera coperta da 2654 conchiglie che Simone Valsecchi ha cucito personalmente, una per ciascun migrante scomparso in mare da gennaio a oggi. E ancora, altri oggetti, ognuno dal significato importante, in stretto dialogo con lo spazio, e con il tempo e il luogo attorno. Un’occasione unica, quella di H-I am I, per entrare in spazi di studio, dove ogni reperto pare aver trovato il suo posto. 

Il progetto di Simone Valsecchi, tra quelli fondanti il dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, è un viaggio visionario in un universo che pare surreale, queer e parallelo ma, a ben guardare, ha infiniti rivoli nell’oggi. Così il galleggiante o il giubbotto di salvataggio con scene rivisitate, ma che starebbero bene su una ceramica attica; le sculture e le installazioni, un teschio che rende omaggio al Teatro e nello stesso tempo è un tributo alla ricerca. “Mi avete dato la possibilità di entrare nel Sancta Sanctorum del museo Griffo, dove i miei piccoli oggetti diventano simboli della necessità di sostenere la cultura, l’unica che può liberarci dalla violenza quotidiana” dice Simone Valsecchi.

La mostra sarà visitabile dall’8 al 26 ottobre, ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17,30. Sabato (11,18 e 25 ottobre) dalle 9.30 alle 12.30. L’ingresso è libero ma – vista la particolarità degli spazi – contingentato, i visitatori (non più di 5 per visita) saranno accompagnati dal personale del Museo. Basta presentarsi al botteghino del Museo Griffo e chiedere di poter visitare la mostra.

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