Inchiesta Cuffaro, la lite con Sammartino: ‘Ora gli faccio la guerra sui giornali’
Sammartino: "Perché se vuoi mettere in discussione l'amicizia mettiamola in discussione su una minchiata! Mettila
C’è anche una lite tra l’ex Presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro e l’assessore regionale, il leghista Luca Sammartino, agli atti dell’inchiesta sugli appalti pilotati nella Sanità. I magistrati della Procura di Palermo, che hanno chiesto l’arresto per Cuffaro con l’accusa di corruzione, scrivono nella richiesta di arresto una intercettazione tra lo stesso Cuffaro, il deputato Carmelo Pace e un altro interlocutore, Giovanni Giuseppe Tomasino, anche loro indagati. “Esplicitavano la gravità, a loro parere, della mossa di Sammartino, che voleva estrometterli dalla gestione del Consorzio di bonifica proprio nel momento in cui l’ente stava per ottenere un finanziamento pubblico consistente (tredici milioni di euro), e criticando l’operato di Sammartino con espressioni quali ”questo ci espropria di competenze”, come se, appunto, anch’egli appartenesse all’ente pubblico”, si legge nelle carte. “Se lui vuole continuare su questa strada io comincerò a rompergli i coglioni… ora a fare dichiarazioni sulla stampa… facciamo un poco di bordello… perché è chiaro che non gliela possiamo fare passare… cioè ci perdiamo di dignità…”, dice Cuffaro. “…questo ci espropria di competenze… incompr…”. “Al termine della conversazione, i tre decidevano di incontrare l’Assessore per chiarire la questione”, scrivono i pm. “Così, Pace contattava Sammartino, convocandolo presso l’abitazione di Cuffaro per le ore 20.00 di quel medesimo giorno. Conclusa la chiamata con l’assessore, Cuffaro, per ribadire agli interlocutori l’importanza della questione, rimarcava l’imminente erogazione di ingenti fondi pubblici in favore del Consorzio, ammonimento cui seguiva la precisazione di Tomasino secondo cui il Consorzio di Bonifica nord – occidentale era effettivamente destinatario di uno stanziamento di duecentottanta milioni di euro per la realizzazione di opere pubbliche”, si legge ancora.
Nel tardo pomeriggio, Cuffaro chiama il suo interlocutore Tomasino “invitandolo a raggiungere la sua abitazione e a seguire la conversazione con l’Assessore, ‘nascosto’ in un’altra stanza”. “Sammartino, convocato da Cuffaro arriva intorno alle ore 20.00, presso l’abitazione del politico, e lo incontrava alla presenza di Pace, mentre Tomasino, nelle more del confronto, si nascondeva in una stanza attigua, come preventivato, in modo da poter ascoltare la conversazione senza essere visto (”noo…io mi nascondo là…a lite va a finire qua pure se ci sono io non vuole ragione…”). Entrati, già dalle prime battute, nel vivo del discorso attinente ai consorzi di bonifica, Sammartino sottolineava ripetutamente che la rinuncia ex ante e in toto da parte di Tomasino di presiedere le commissioni non aveva alcuna validità, trattandosi di funzione attribuitagli dallo Statuto e che si poteva, al più, formulare una rinuncia caso per caso, procedura per procedura, fatta per motivate ragioni di incompatibilità”. Cuffaro nel replicare all’Assessore, “usava toni sempre più accesi, ottenendo risposte sorprese dall’interlocutore”. “…in un rapporto tra me e te una minchiata!”. Cuffaro: “no questa cosa inciderà parecchio te lo posso [incompr.]” e Sammartino: “e va bene…se tu sei convinto di questo però non ti puoi convincere della tua ragione Totò…”. “Per me…no io non mi convinco di niente”. E Sammartino: “Perché se vuoi mettere in discussione l’amicizia mettiamola in discussione su una minchiata! Mettila!”. “no non metto…Luca io non metto in discussione l’amicizia, metto in discussione un rapporto!”. (Adnkronos)


