Casa dello spaccio a Canicattì, indagata ai domiciliari e tutti gli altri in carcere
Durante la perquisizione sono state rinvenute 30 dosi di crack, 60 di cocaina e oltre 18mila euro in contanti
Un’indagata finisce ai domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico mentre per gli altri quattro si aprono le porte del carcere. Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Alberto Lippini, nei confronti di cinque persone coinvolte nel blitz antidroga eseguito negli scorsi giorni dagli agenti della Squadra mobile e dai poliziotti del commissariato di Canicattì. Per Assunta Giustina Pia Milazzo, 25 anni, è stata applicata la misura dei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. La custodia in carcere, invece, è stata disposta per Giovanni Avvenanti, 27 anni; Maria Chiara Li Calzi, 24 anni; Calogero Lo Giudice, 51 anni e Liliana Cettina Lo Manto, 56 anni. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Calogero Meli e Ninni Giardina.
Il blitz è scattato lo scorso 6 novembre quando la polizia ha fatto irruzione in un’abitazione a Canicattì avendo il sospetto che all’interno vi fosse in atto attività di spaccio. Ed in effetti i poliziotti, al termine di perquisizioni, hanno sorpreso gli indagati seduti intorno ad un tavolo mentre confezionavano stupefacente. In particolare sono stati rinvenute 59 dosi di crack ed una sessantina di cocaina oltre a sei bilancini di precisione, due bilance elettroniche e materiale utile alla suddivisione della droga. Durante la perquisizione, inoltre, sono stati trovati anche oltre 18mila euro in contanti. Ad una delle indagate – Assunta Giustina Pia Milazzo – vengono contestati anche i reati di furto di energia elettrica e resistenza a pubblico ufficiale per avere creato un allaccio abusivo in casa e tentato di aggredire un ispettore della polizia durante la perquisizione.


