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Inchiesta Cuffaro, al via l’interrogatorio dell’imprenditore favarese accusato di corruzione 

Anche un altro agrigentino indagato, Roberto Colletti, ex direttore generale dell’ospedale Villa Sofia, comparirà domani davanti il giudice

Pubblicato 1 ora fa

Al via la seconda giornata di interrogatori degli indagati coinvolti nella maxi inchiesta che ha travolto l’ex governatore Totò Cuffaro e che ipotizza un “comitato di affari” in grado di incidere sulle nomine e pilotare gli appalti anche attraverso la corruzione. Domani mattina, davanti il gip del tribunale di Palermo Carmen Salustro, compariranno in cinque: si tratta di Alessandro Vetro, 45 anni, imprenditore edile di Favara; Roberto Colletti, 66 anni, di Siculiana (ex direttore generale del Civico di Palermo); Alessandro Caltagirone, 54 anni, direttore generale (sospeso) dell’Asp di Siracusa); Antonio Iacono, 66 anni (direttore Villa Sofia) e Giovanni Giuseppe Tomasino, 54 anni (direttore Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale). Il giudice, al termine degli interrogatori preventivi, dovrà decidere se accogliere la richiesta di arresti domiciliari avanzati dalla procura di Palermo. 

L’imprenditore Alessandro Vetro, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, è indagato per corruzione legata al Consorzio di Bonifica. L’ipotesi sostenuta dalla procura di Palermo risale al 24 aprile 2024 ed è la seguente: il Direttore generale del Consorzio avrebbe ricevuto somme di denaro che l’imprenditore favarese Vetro avrebbe consegnato in almeno un’occasione a Cuffaro e Pace affinché le facessero pervenire al Tomasino “per orientare, anche mediante collusioni e accordi occulti tra di loro aventi ad oggetto l’esercizio strumentale della discrezionalità amministrativa e delle facoltà spettanti al Direttore, l’esito degli appalti che sarebbero stati in futuro aggiudicati da quest’ultimo Ente in maniera tale da tenere in peculiare considerazione per le relative aggiudicazioni le imprese rappresentate e sostenute dal Vetro”. L’imprenditore favarese risulta indagato anche nella maxi inchiesta della procura di Agrigento ormai nota come “Appalti e mazzette”.

Anche Roberto Colletti, originario di Siculiana, è accusato di corruzione aggravata. La vicenda è legata all’ormai noto concorso per la stabilizzazione di 15 operatori socio sanitari all’ospedale Villa Sofia di Palermo. L’ipotesi degli inquirenti è questa: per fare in modo che i tra i vincitori risultassero soggetti “segnalati” da Cuffaro i pubblici ufficiali avrebbero consegnato in “anteprima” le tracce a Raso. In cambio – è questa l’ipotesi sostenuta dalla procura di Palermo – Colletti avrebbe ottenuto la conferma della nomina a Direttore generale del Villa Sofia mentre Iacono la promessa di conseguire l’incarico di Direttore di Unità di Anestesia e Rianimazione della stessa azienda ospedaliera. 

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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