Catania

Tentano di accaparrarsi del patrimonio dell’anziana vicina, due arresti

Una serie di operazioni finalizzate ad appropriarsi del patrimonio della vittima ammontante a circa 3 milioni di euro

Pubblicato 12 minuti fa

La Polizia di Stato di Catania su disposizione della Procura distrettuale di Catania, nella prima mattinata odierna, ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di due donne, una classe 1960 sottoposta alla custodia in carcere e l’altra 1971 sottoposta agli arresti domiciliari.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio e svolte dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Catania, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, ferma restando la presunzione di innocenza, gravi elementi indiziari a carico degli indagati, per i delitti di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, entrambi in forma pluriaggravata. Le investigazioni – attivate da una solerte segnalazione proveniente da funzionari di un istituto bancario del Capoluogo etneo, presso gli Uffici della Squadra Mobile, avente ad oggetto una presunta ipotesi di circonvenzione ai danni di una loro facoltosa anziana cliente, senza figli né parenti vicini – hanno permesso di cogliere le fasi più importanti dell’attività criminosa in itinere, posta in essere dalle indagate in concorso con altri complici.

Le attività d’indagine di tipo tradizionale e tecnico, tempestivamente avviate, hanno consentito, infatti, di identificare gli indagati, intenti a realizzare una serie di operazioni finalizzate ad appropriarsi del patrimonio della vittima ammontante a circa 3 milioni di euro. In particolare è risultato accertato a livello di gravità indiziaria che la 65enne, di professione fioraia, vicina di casa dell’anziana, secondo l’ipotesi accusatoria, coadiuvata in alcune circostanze dalla figlia – anche lei indagata – ha svolto il ruolo più importante e, accaparratasi la fiducia della persona offesa, l’ha manipolata, isolandola dal contesto esterno e rendendola completamente dipendente da lei e da sua figlia. La vittima 85enne, secondo la ricostruzione investigativa, veniva sostanzialmente isolata nella propria casa dalla 65enne che l’aveva invitata a non avere alcun contatto, anche solo telefonico, con parenti o persone estranee se non tramite lei. All’anziana era stato di fatto reso impossibile anche il ricevimento della corrispondenza, in quanto la stessa indagata aveva anche invitato il portiere dello stabile a consegnarla esclusivamente a lei.

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