Agrigento

Riciclaggio di ricambi e smaltimenti illecito di rifiuti, sequestrata ditta autodemolizioni 

L’attività nasce da un controllo di un’autovettura incidentata che, nonostante fosse stata messa in vendita da parte della ditta come “pezzi di ricambio” risultava essere regolarmente circolante

Pubblicato 5 ore fa

Nel mese di novembre, a seguito di un controllo d’iniziativa, personale della squadra volante dell’U.P.G.S.P. della Questura di Agrigento ha svolto un’attività che ha portato al sequestro di una ditta di autodemolitori a seguito di irregolarità nello stoccaggio di rifiuti e auto rubate. Il titolare è stato denunciato alla Procura per il reato di riciclaggio e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata. L’attività nasce da un controllo di un’autovettura incidentata che, nonostante fosse stata messa in vendita da parte della ditta come “pezzi di ricambio”, su un importante portale di annunci di compravendita, risultava essere regolarmente circolante in un’altra provincia siciliana.

Sul posto il titolare della ditta, nonostante il citato annuncio fosse stato pubblicato in data 05 novembre u.s., riferiva di aver già venduto tutti i ricambi e di aver demolito il veicolo. Appresa la circostanza, gli agenti intervenuti accertavano che nulla era stato annotato sul registro di carico e scarico della ditta, e, non avendo le necessarie autorizzazioni alla demolizione, non avrebbe potuto aver smaltito il veicolo interessato. In effetti, dopo un sopralluogo esteso alla zona di circa 18.000 mq, ove insistevano molteplici veicoli palesemente dismessi dalla circolazione e non più in uso, gli operatori accertavano l’effettiva presenza dello chassis riconducibile al veicolo oggetto della verifica, deliberatamente cannibalizzato e privo della targhetta recante il numero di telaio. Un ulteriore controllo interno al padiglione della ditta consentiva di localizzare la presenza del blocco motore del veicolo posto in vendita sul sito a cui era regolarmente applicata la targhetta recante il progressivo identificativo alfanumerico, attraverso il quale gli operatori riuscivano ad associare il numero di telaio, effettivamente abbinato ad una targa e quindi al veicolo “clone” circolante in un’altra provincia siciliana. 

Nell’effettuare il controllo in argomento, gli operatori della squadra volante della Questura di Agrigento, localizzavano nella citata area della ditta la presenza di circa una trentina di chassis, tutti cannibalizzati, riconducibili ad autoveicoli di differenti marchi e modelli. Detti chassis risultavano avere la comune caratteristica di essere privi di qualsivoglia elemento identificativo, quale ad esempio il numero di telaio, palesemente tranciato con l’impiego di idoneo elettroutensile del tipo flex. Gli operatori, grazie all’ausilio del personale in servizio presso la Polizia Stradale di Palermo, contattati telefonicamente, individuavano seriali numerici punzonati ad elementi strutturali interni e di fatto poco visibili, che contestualmente venivano “matchati” con numeri di telaio di autoveicoli regolarmente immatricolati. Tale attività consentiva di accertare nell’immediatezza che ben dieci chassis risultavano essere oggetto di furto, denunciati in varie province della Sicilia orientale; per i restanti venti chassis, sono in corso idonee verifiche. Analogamente si accertava la presenza di un veicolo oggetto di furto, sottoposto a sequestro preventivo in quanto risultato circolante in un’altra provincia siciliana. 

Al termine dell’attività, l’area veniva posta sotto sequestro e il titolare, persona gravata da precedenti di polizia, veniva deferito alla competente A.G. per l’ipotesi di reato di riciclaggio e gestione di rifiuti non autorizzata. Il successivo controllo e sopralluogo effettuato unitamente a personale dell’A.R.P.A. Sicilia- sede di Agrigento, consentiva di far emergere ulteriori irregolarità, quali la presenza diffusa di rifiuti classificati come pericolosi e rifiuti solidi urbani; le vie di comunicazione interne all’area della ditta, inoltre, risultavano essere pavimentate con materiale di risulta delle lavorazioni edili, in palese difformità alle vigenti normative.

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