Cultura

Rizomata, nasce il videogioco ufficiale di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

È Rizomata, il videogioco ufficiale di Agrigento2025, ideato da Gero Miccichè e inserito nel dossier di candidatura di Capitale Italiana della Cultura.

Pubblicato 1 ora fa

Si può raccontare la Sicilia, e Agrigento in particolare, anche attraverso un videogioco. Non con battaglie o supereroi, ma con un’esperienza contemplativa, intima, quasi filosofica. Un racconto ambientato in un’Isola post-apocalittica, disgregata e silenziosa, dove il giocatore non è chiamato a salvare il mondo, ma a comprenderlo.

È Rizomata, il videogioco ufficiale di Agrigento2025, ideato da Gero Miccichè e inserito nel dossier di candidatura di Capitale Italiana della Cultura. Un puzzle-adventure narrativo, in sviluppo per dispositivi mobili (iOS e Android), che fonde esplorazione, enigmi ambientali e narrazione simbolica in un viaggio sul concetto di equilibrio, perdita, memoria, rapporto tra uomo e natura e rinascita.

È Rizomata, il videogioco ufficiale di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, nato dalla direzione creativa di Gero Micciché, che ne ha curato anche gli aspetti produttivi e narrativi, e sviluppato dal team GameCompass, composto da veterani dell’industria videoludica. L’identità artistica del progetto è firmata da Claudio Clemente e Hugo Gomez, la programmazione da Juan Vazquez e Yeshua Padilla. I puzzle sono ideati dal game designer Giulio Mastrorilli e la narrazione si avvale della penna della scrittrice italiana Gaia Giovagnoli, recente vincitrice del Premio Genova Valéry. Operations Lead del progetto è Sabrina Santamaria.
Un puzzle adventure narrativo per dispositivi mobile (iOS e Android) che unisce esplorazione, enigmi ambientali e narrazione simbolica in un viaggio sul concetto di equilibrio, perdita, memoria, relazione tra uomo e natura e rinascita.

Rizomata sarà presentato mercoledì 17 dicembre alle 10 al Palacongressi di Agrigento e sarà disponibile gratuitamente su Google Play e App Store.

In Rizomata il mondo non sta finendo: è già finito. Si è spezzata anche l’armonia tra i quattro elementi primari di Empedocle – aria, acqua, terra e fuoco. Il giocatore si risveglia senza memoria in un paesaggio mediterraneo arido e luminoso, fatto di rocce, fichi d’India, alberi secchi e silenzi profondi. La natura ha riconquistato lo spazio senza violenza: il tempo sembra sospeso, il mondo pacificato.

L’ispirazione arriva direttamente dal territorio agrigentino. Il mondo di gioco rielabora luoghi e suggestioni reali, trasformandoli in spazi simbolici attraversabili, nei quali riaffiorano frammenti delle diverse epoche storiche della città: l’Akragas greca, con i templi e la visione cosmica del mondo; la Kerkent araba, legata all’acqua, ai giardini e al sapere; la Girgenti normanna, crocevia di culture e poteri.

La narrazione è costruita per sottrazione. Non ci sono lunghe spiegazioni né dialoghi esplicativi. Il racconto emerge attraverso l’esplorazione, gli enigmi, le trasformazioni dell’ambiente e un oggetto centrale: il Codex, un libro misterioso che all’inizio appare quasi vuoto, con pagine bianche a simboleggiare la memoria perduta del protagonista e del mondo. Avanzando nel gioco, il Codex si arricchisce di testi, riflessioni, frammenti di mito e filosofia, diventando una mappa concettuale dell’esperienza.

Il viaggio consiste nel recuperare, uno alla volta, gli elementi perduti e ristabilire gradualmente l’armonia del mondo, attraverso puzzle ambientali e percettivi ispirati a fenomeni reali come il vento, l’eco, la luce, le ombre e la composizione dei mosaici. Enigmi intuitivi, mai banali, integrati organicamente nel paesaggio. Il protagonista è una figura volutamente neutra, priva di identità definita, per permettere al giocatore di vivere l’esperienza come un cammino personale. La guida è Empedocle, rappresentato come un gufo parlante: una presenza enigmatica, sospesa tra spirito, memoria e coscienza del luogo, che non offre risposte ma suggerisce direzioni.

Dal punto di vista visivo, Rizomata adotta uno stile 3D low-poly stilizzato, con forme essenziali e scultoree, una palette calda e mediterranea e un’illuminazione morbida e diffusa. Un’estetica evocativa, fatta di calma e sospensione, pensata per lasciare spazio all’immaginazione e valorizzare la fruizione su mobile, con un’identità visiva riconoscibile e coerente.

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