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Pil per abitante: Agrigento all’ultimo posto

Lo indica l'Istat nel Report sui conti economici territoriali negli anni 2022-2024.

Pubblicato 5 ore fa

Nel 2023 la provincia con il Pil pro-capite più elevato, calcolato a prezzi correnti, è stata Milano, con 71,3mila euro, valore quasi doppio rispetto alla media nazionale (36,3mila euro). Seguono la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (61,5mila euro), Bologna (50,1mila euro), Modena (48,6mila euro) e Roma (47,6mila euro).All’estremo opposto della graduatoria si colloca Agrigento, con un Pil per abitante pari a 19mila euro, seguita da Enna (19,3mila euro); su livelli marginalmente superiori si attestano Cosenza (19,4mila euro), Sud Sardegna (19,5mila euro) e Barletta-Andria-Trani (19,8mila euro).

Lo indica l’Istat nel Report sui conti economici territoriali negli anni 2022-2024. Con riferimento alla composizione settoriale, nella maggior parte delle province il contributo principale alla formazione del valore aggiunto proviene dai Servizi finanziari, immobiliari e professionali, che a livello nazionale rappresenta il 28,7% del valore aggiunto complessivo. Per tale comparto, i contributi più elevati si osservano a Milano (24,7mila euro per abitante), Roma (13,9mila euro) e Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (13,2mila euro), mentre il valore più basso si rileva a Crotone (4,1mila euro). L’apporto del settore del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni è stato più elevato nella provincia di Milano (19,2mila euro per abitante); seguono la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (15,9mila euro), Roma (12mila euro) e Firenze (11,1mila euro).

I valori più bassi si sono registrati, invece, a Enna (3mila euro), Caltanissetta e Agrigento (3,5mila euro). I Servizi pubblici e gli Altri servizi, che a livello nazionale incidono complessivamente per il 18,9% del valore aggiunto, forniscono un contributo rilevante nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (11,2mila euro per abitante), Aosta (10,9mila euro), Roma (10,2mila euro), La Spezia (9,8mila euro) e Cagliari (9,2mila euro). I valori più bassi si registrano a Barletta-Andria-Trani, Lodi e Lecco (4,3mila euro).

LA NOTA DELL’AREA PROGRESSISTA DI AGRIGENTO

“Quali altri dati funesti dovremo leggere per renderci conto che le famiglie politiche che hanno comandato, e comandano, ad Agrigento e provincia, hanno incassato in potere sulla pelle degli agrigentini, resi sempre più poveri?”. Lo sottolinea Nuccio Dispenza, portavoce dell’Area Progressista, alla lettura degli ultimi dati del report dell’Istat. “Ognuno di noi dovrebbe leggerli e trarne le considerazioni conseguenti: Agrigento e provincia relegati all’ultimo posto nel calcolo del Pil pro capite per abitante”, continua la nota, ricordando che il Pil è l’indicatore economico che misura il valore totale di tutti i beni e servizi finali prodotti all’interno di un determinato territorio.”Rappresenta la ricchezza e la dimensione economica di un territorio, nel caso di Agrigento – dice Dispenza – fotografa una povertà che non è figlia del caso, ma che ha responsabilità politiche ben precise””Se i responsabili avranno la faccia tosta di tornare a chiedere il vostro voto – conclude Dispenza – rispondete “No grazie!”, avrete l’occasione di impoverire loro, politicamente”.

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