Dopo oltre due mesi di chiusura è arrivato il momento della riapertura anche per parrucchieri, barbieri e centri di bellezza. Il 18 maggio, infatti, c’è il via libera per queste attività che, rispetto ad altri settori, sono stati catalogati – al pari di bar e ristoranti –  a “medio-alto” rischio e dunque “costretti” a rimanere chiusi anche dopo l’avvio dell’ormai famosa “fase due” del 4 maggio scorso. Anche ad Agrigento queste tipologie di attività si stanno preparando a riaprire i battenti ma per farlo in totale sicurezza dovranno seguire determinate indicazioni. Le dettagliate prescrizioni saranno fornite nel corso della settimana (probabilmente giovedì) ma c’è già chi si è portato avanti con il lavoro. 

E’ il caso della Parrucchieria di Totò Vella, uno dei più noti saloni di Agrigento. L’hair stylist, mostrando la lungimiranza che da tempo lo contraddistingue, ha di fatto rivoluzionato non soltanto lo spazio fisico all’interno della sua struttura al Viale della Vittoria ma, inevitabilmente, anche l’organizzazione del lavoro in nome di una sempre più attenta sicurezza e attenzione nei confronti del cliente ma anche degli operatori. 

Il distanziamento sociale, divenuto quotidianità in questo periodo di emergenza sanitaria, è alla base delle misure di sicurezza apportate al salone. 

Sono stati inseriti dei supporti in plexiglass nelle diverse aree del salone suddiviso in tre zone: Reception/Cassa: con l’installazione di un separatore in plexiglass tra segretaria e cliente al momento del pagamento o del booking di un servizio; Sala stilistica: con la diminuzione delle postazioni disponibili (ogni postazione separata è larga 2mt e 10cm) e inserimento di plexiglass a destra/sinistra di ogni seduta; Sala lavaggio e tecnica: con la diminuzione delle postazioni lavatesta disponibili (da 5 lavatesta a 3) e l’inserimento di plexiglass a destra/sinistra di ogni seduta più inserimento plexiglass obliquo ad altezza viso operatore per garantire massima protezione al cliente durante l’attività di lavaggio.

Come si diceva, alle modifiche di natura strutturale si affianca una rivoluzione nel modo di lavorare: lo staff sarà munito di tutti i  Dispositivi di Protezione Individuale (DPI come mascherine chirurgiche e guanti) e lo stesso verrà richiesto alla clientela; gli  strumenti di lavoro, come spazzole o becchetti,  verranno sanificati con liquido igienizzante a posteriori di ogni servizio effettuato; sono stati acquistati dei kimono mono-uso e la clientela sarà gestita – solo tramite prenotazione –  con la regola del rapporto 1:1 (1 operatore = 1 cliente).