Agrigento

Cda Aica, la Cgil: “Senza la volontà politica e amministrativa dei sindaci, la società non si salva”

La nota della Cgil

Pubblicato 11 ore fa

In merito alla recente nomina del Consiglio di Amministrazione di AICA, la CGIL di Agrigento tiene a precisare che “non nutre alcun pregiudizio verso le persone individuate per assumere tale ruolo di responsabilità. Tuttavia, riteniamo doveroso richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su alcuni nodi strutturali che, se non affrontati con chiarezza e determinazione, renderanno vano ogni tentativo di risanamento e rilancio della società consortile. Senza la volontà politica e amministrativa dei Sindaci, AICA non si salva”, dice la Cgil che continua: “E non si potrà mai migliorare la qualità del servizio idrico se gli stessi Comuni non provvedono al pagamento regolare delle bollette, come fanno ogni mese con sacrificio migliaia di cittadini onesti. Questo comportamento mina alla radice la sostenibilità economica della gestione pubblica del servizio e rappresenta un evidente paradosso: come si può pretendere efficienza se i primi a non rispettare le regole sono proprio gli enti soci? E’ evidente che ci riferiamo come più volte scritto ai 4/5 sindaci che hanno un debito mostruoso perché prendono l’acqua e non la pagano. A questo si aggiunge l’inerzia inaccettabile della Regione Siciliana, che da oltre sessant’anni non ha messo in campo un piano strutturato e organico per affrontare la crisi idrica cronica che attanaglia il nostro territorio. L’unico intervento recentemente ventilato dalla Protezione Civile – l’invito ai Sindaci a cercare nuovi pozzi – suona come una beffa. Servono investimenti, sottolinea la Cgil, non appelli generici e privi di efficacia. Anche il dissalatore di Porto Empedocle, richiesto a gran voce dalla cittadinanza, non può essere considerato una soluzione definitiva, ma soltanto un tampone dettato dall’urgenza e dalla disperazione. Il cuore del problema resta l’obsolescenza della rete idrica, che perde oltre il 50% dell’acqua immessa e che necessita di interventi radicali e strutturati, non solo ad Agrigento città, ma in tutta la provincia. È un fatto positivo che siano finalmente iniziati i lavori di ammodernamento della rete idrica nella città capoluogo, ma vogliamo ribadire con forza che occorre vigilanza e trasparenza. La presenza della magistratura, che ha avviato verifiche sugli appalti, è un fatto che salutiamo positivamente: ci auguriamo che serva a impedire le solite “furbate” italiane, con lavori che iniziano per poi fermarsi, con conseguente lievitazione dei costi. Questa volta bisogna andare fino in fondo, realizzando l’intera opera senza interruzioni, sprechi né scorciatoie”, continua il segretario generale che rivolge un appello forte ai Sindaci: “oltre a rispettare gli obblighi contrattuali come tutti i cittadini, (e se non pagano come avviene per i cittadini si sospenda la fornitura) si facciano carico di promuovere una vera e propria vertenza nei confronti del Governo Regionale, per ottenere il finanziamento completo della rete idrica in tutta la provincia. Solo così potremo guardare al futuro con un minimo di fiducia e garantire ai cittadini un servizio pubblico efficiente, trasparente e davvero al servizio della collettività”.

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