Agrigento

Giro di escort in un locale di Agrigento, 4 condanne 

L’operazione ipotizzava un presunto giro di prostituzione in un locale della zona industriale di Agrigento

Pubblicato 11 mesi fa

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara con a latere Fulvia Veneziano e Manfredi Coffari, hanno disposto quattro condanne nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Dolce Vita”. 

L’operazione, eseguita ormai oltre un decennio fa, ipotizzava un presunto giro di prostituzione in un locale della zona industriale di Agrigento. Il tribunale ha condannato a tre anni di reclusione, oltre al pagamento di 80 mila euro di multa ciascuno: Elena Acujboaei, 43 anni, la principale imputata del processo, ritenuta la procacciatrice di donne da far lavorare nei privè; Andrea Amato, 58 anni, di Porto Empedocle, Antonio Caramazza, 52 anni, di Favara e Giovanni Corvaia, 45 anni, di Agrigento. Per tutti scatta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, per: Mario Ciulla, 40 anni (difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Massimo Perrotta), Vito Destro, 57 anni; entrambi di Agrigento e la rumena Ana Elis Acuijboaei, 41 anni, sorella della principale imputata. L’accusa, sostenuta in aula dal sostituto procuratore Elenia Manno, aveva proposto quattro condanne con richieste di pena dai 32 mesi ai 7 anni di reclusione.

I fatti al centro del processo risalgono a venti anni fa. Secondo l’accusa, gli imputati sarebbero stati i protagonisti di una vera e propria rete di donne che dalla Romania venivano portate ad Agrigento per lavorare nel locale la “Dolce Vita”, alla zona industriale. All’interno dello stabile ci sarebbero stati dei privè dove le ragazze, dietro pagamento, si esibivano. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonino Gaziano, Salvatore Pennica, Massimo Perrotta, Daniele Re, Fabio Inglima Modica e Aldo Virone. 

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