Agrigento

Giro di prostituzione ad Agrigento, 7 rinvii a giudizio 

L'inchiesta su un giro di escort sudamericane fatte venire appositamente ad Agrigento

Pubblicato 1 anno fa

Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha rinviato a giudizio sette persone coinvolte in un’inchiesta su un giro di prostituzione nel centro storico della Città dei templi. La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 19 giugno davanti i giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato. 

Si tratta di Magalv Marival Manrique Mendoza, 50 anni; Yanina Jacqueline Manrique Mendoza, 39 anni; Maria del Pilar Manrique Torres, 56 anni; Maria Cirila Huacache Manrique, 81 anni; Eugenio D’Agostino, 54 anni di Agrigento; Giuseppe Salamone, 32 anni di Agrigento; Maria Valdirene Vieira De Oliveira, 51 anni.

A distanza di quasi dieci anni si arriva dunque al dibattimento. Le difese degli imputati avevano invocato la prescrizione dei reati ma il giudice ha deciso diversamente. La vicenda risale al 2014. Gli inquirenti fecero luce su un giro di escort, fatte venire appositamente ad Agrigento, pubblicizzato sul sito internet “Bakeca Incontri”. Alla sorelle Mendoza viene contestato l’aver avviato un giro di prostituzione in due appartamenti da loro acquistati tra via Saponara e via Neve, nel cuore del centro storico di Agrigento. Le donne contattavano escort da ogni parte d’Italia invitandole a venire nella Città dei Templi ed esercitare l’attività e organizzando un vero e proprio calendario in base alle adesioni in cambio di un compenso economico variabile.Una quota degli incassi veniva poi versata anche alla madre delle sorelle Mendoza, l’81enne Maria Cirila Huacache Manrique. 

All’agrigentino Eugenio D’Agostino, compagno di una delle sorelle Mendoza, viene contestato l’aver coadiuvato le donne nell’organizzazione del giro di prostituzione accompagnando le escort nei loro spostamenti e occupandosi di consegnare e farsi restituire le chiavi degli appartamenti. All’altro agrigentino coinvolto – Giuseppe Salamone, detto Oliver, viene invece contestato l’aver agevolato l’attività di prostituzione delle ragazze. In particolare trovava loro sistemazioni temporanee, una volta che le stesse arrivavano ad Agrigento, presso altre escort già radicate nel territorio e le metteva in contatto con le sorelle Mendoza. 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Daniele Re, Fabio Modica Inglima, Gianfranco Pilato, Oreste Palmieri, Monica Malogioglio, Anna Pira e Alessandro Marchica.

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