Giustizia, precari Pnrr del tribunale di Agrigento in sciopero: “Chiediamo la stabilizzazione”
Alla scadenza del PNRR manca ormai poco meno di un anno tuttavia non si conoscono i criteri di stabilizzazione e non si ha una chiara prospettiva futura per il personale precario
Il personale PNRR in servizio al Tribunale di Agrigento, pur prendendo le distanze da collocazioni sindacali, ha aderito alla giornata di sciopero proclamata per porre all’attenzione del Governo la necessità di una stabilizzazione completa del personale a tempo determinato senza ulteriori ritardi.
Alla scadenza del PNRR manca ormai poco meno di un anno (data finale fissata al 30 giugno 2026), tuttavia non si conoscono i criteri di stabilizzazione (non ancora decisi/comunicati) e non si ha una chiara prospettiva futura per il personale precario. Ad oggi, infatti, il Ministero della Giustizia ha previsto un incremento della dotazione organica insufficiente a mantenere in servizio tutto il personale precario e, alla richiesta di migliaia di coloro che chiedono maggiore chiarezza sul proprio futuro, si è limitato a rispondere comunicando che “avvierà, entro il mese di ottobre 2025, una ‘selezione comparativa’”, rimandando per l’ennesima volta l’avvio di una procedura di stabilizzazione che – tenuto conto dei numeri ad oggi previsti – già si rivela inadeguata e, per questo motivo, richiede immediate modifiche prima che sia troppo tardi.
Funzionari e operatori, ai quali sono stati espressi messaggi di solidarietà dall’ANM di Agrigento e dai responsabili di tutti i settori del Tribunale, si sono rivelati una risorsa preziosa e irrinunciabile che ha supportato l’enorme impegno profuso dalla magistratura giudicante verso il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e a fondamentale supporto delle cancellerie e del settore amministrativo. I lavoratori, chiedono quindi di stabilizzare l’intero contingente organico e definire opportunamente il ruolo e le mansioni degli stessi, inserendoli stabilmente nell’organizzazione giudiziaria affinché non si crei un danno che quanti sono in servizio da quasi 4 anni e allo stesso Ministero che subirebbe certamente un danno in termini di efficienza.