Agrigento

Incremento dell’orario lavorativo per diverse figure professionali, le considerazioni del direttore generale dell’ASP 

La nota del direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci

Pubblicato 27 minuti fa

La Direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, nell’intento di far chiarezza e fornire delucidazioni al personale dipendente, interviene a margine di alcune note diffuse da varie sigle sindacali relative all’auspicabile incremento del monte orario lavorativo (da ventiquattro a trentasei ore) per figure professionali come OSS, ausiliari, amministrativi e tecnici attualmente in servizio. “Sin dal suo insediamento – esordisce il direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci – questa Direzione ha avviato tutte le procedure che hanno permesso di centrare un obiettivo di grande rilievo sia sotto il profilo del potenziamento dell’azione amministrativa e sanitaria sia per quel che riguarda la serenità lavorativa ed il benessere del personale ossia la stabilizzazione a tempo indeterminato di otre settecento dipendenti appartenenti a diverse figure dirigenziali e del comparto. Ciò è stato reso possibile in ossequio ad una normativa di legge che offriva questa opportunità a chi si trovasse in possesso dei necessari requisiti. D’altra parte, va detto, la stessa normativa obbliga a mantenere il 50% dei posti disponibili ‘liberi’ per le assunzioni dall’esterno. Per alcune selezioni (OSS, ausiliari e assistenti amministrativi), poiché il numero dei soggetti che avevano i requisiti era maggiore rispetto al numero dei posti disponibili in organico, al fine di evitare di ‘lasciare fuori’ molti ‘padri di famiglia’, si è opportunamente deciso, in accordo con le organizzazioni sindacali e con i singoli candidati, di ricorrere  ad un patto sociale: vale a dire che è prevalsa la scelta di suddividere il numero del monte orario rispetto al numero dei candidati e ciò nell’intento, raggiunto, di allargare la platea d’assunzione e garantire a tutti un posto di lavoro sicuro. Il risultato, per queste figure, è stato quello di ottenere un contratto a ventiquattro ore (ad accezione di un piccolo contingente amministrativo a diciotto ore su cui si sta lavorando per un incremento nel breve) che assorbisse tutti senza lasciare fuori nessuno.

È giusto ricordare – continua il direttore Capodieci – che altre aziende sanitarie provinciali della Sicilia, a differenza della scelta ‘sociale’ intrapresa dall’ASP di Agrigento, hanno optato invece per procedure di esternalizzazione ricorrendo a servizi terzi e senza ‘assorbire’ il personale interno. Oggi la proposta di incremento orario a trentasei ore da parte delle organizzazioni sindacali trova pienamente disponibile questa Direzione purché vengano garantite la legittimità degli atti e la coerenza con le linee guida sancite dalla normativa nazionale e regionale di riferimento. Per ciò che riguarda la necessaria copertura economica dell’operazione, si ritiene che l’unica strada percorribile sia, in prospettiva, quella che sta determinando l’apertura, con fondi PNRR, delle nuove strutture di assistenza territoriale (Case e Ospedali di Comunità). Questi servizi necessiteranno di altro personale ed è inoltre auspicabile che venga concessa la possibilità di aumentare la massa finanziaria utile all’incremento orario del personale in servizio.  Per ottenere questo obiettivo – conclude il manager – sarà fondamentale compiere un percorso condiviso con le sigle sindacali così come sarà necessario l’impegno fattivo ed energico, sia sul piano regionale che nazionale, da parte di tutta la rappresentanza politica agrigentina”. 

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