Agrigento

Intimidazione sindaco Palma: adottata misura di sicurezza per Castellino (vd)

Sarebbero almeno una mezza dozzina le vicende di particolare gravità, consistenza e idonee a scatenare progetti intimidatori o di vendetta.

Pubblicato 2 settimane fa

Dopo quasi una giornata di febbrili investigazioni, consultazioni, interrogatori ed esame dei filmati di video sorveglianza, diretta conseguenza del rinvenimento di una croce di cartone con impressa la scritta “Toccabili” e di otto proiettili di fucile nei pressi dell’abitazione del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino e più precisamente sul portone dello studio medico della moglie, è stata adottata la prima contromisura: oggi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal vice prefetto Massimo Signorelli (presenti, oltre al sindaco Castellino, anche il col. Vincenzo Bulla dei Carabinieri, il col. Edoardo Moro della Guardia di finanza e Francesco Marino questore vicario), ha disposto di sottoporre il primo cittadino a misura di sicurezza. Si tratta della vigilanza generica radio controllata che consiste nel passaggio ripetuto di auto delle forze dell’ordine durante l’arco di una giornata davanti obiettivi sensibili come l’abitazione del sindaco o il Municipio. Una attenzione specifica, dunque, da parte delle autorità preposte verso il sindaco al fine di garantirne certezza di movimenti e libertà assoluta di agire.

Le notizie in nostro possesso ci permettono di ragionare sull’accaduto e consentono di definire difficile e tortuosa la strada delle investigazioni che dovrebbero portare all’individuazione del motociclista-intimidatore che, in pochissimo tempo, ha fissato sulla porta dello studio medico la croce con le otto cartucce calibro 12. I filmati di video sorveglianza consegnano agli investigatori questa scena che, inevitabilmente deve essere decifrata, compresa oltre ogni sfumatura, per arrivare a conclusioni positive per l’indagine. Di sicuro gli inquirenti hanno davanti un malfattore che ha pianificato ogni cosa per non farsi riconoscere e conosceva molto bene il luogo dove stava operando consapevole della presenza di impianti di videosorveglianza. Non si ha notizia di moto bruciate e abbandonate, quindi è corretto ipotizzare che il delinquente abbia pianificato ogni cosa. Decisivo per le forze dell’ordine sarà capire il perché della collocazione della croce e relativi proiettili sulla porta d’ingresso dello studio medico della moglie di Castellino e non sul portone d’ingresso di casa che si trova pochi metri accanto.

E poi, perché otto cartucce? Cosa passava nella testa dell’intimidatore ad oggi sconosciuto per far adottare simile scelta? Anche una o due cartucce avrebbero lasciato il segno, avrebbero reso tangibile e preoccupante la minaccia subita. Ed allora, l’interrogativo si rinnova: perché?

Come è noto, sia il sindaco Castellino che la moglie (indispensabile ascoltarla perché la croce con proiettili è stata fissata alla porta del suo studio medico) sono stati interrogati nel tentativo di risalire a vicende o episodi tali da poter “giustificare” un atto intimidatorio di tal fatta. E le criticità emerse dal racconto del sindaco, legate alla sua attività amministrativa, sono parecchie. Sarebbero almeno una mezza dozzina le vicende di particolare gravità, consistenza e idonee a scatenare progetti intimidatori o di vendetta. Quindi, pur indagando con grandissima attenzione e dedizione, i Carabinieri hanno un ventaglio di ipotesi particolarmente significativo e questo complica non poco la speditezza delle indagini e il tentativo di risalire in tempi brevi e con sufficiente certezza al movente dell’infame e spericolato episodio.

Intanto, stamani, il sindaco Castellino è stato accolto così in municipio

Il sindaco Castellino accolto oggi in municipio
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