Agrigento

La Sicilia passa in zona arancione, da febbraio senza green pass solo in alimentari, farmacie e dall’ottico

Il tasso di incidenza dei test positivi nell'isola, scende dal 18,4% di ieri al 15,7% di oggi

Pubblicato 2 anni fa

La Sicilia passa in zona arancione insieme ad Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte a partire dal 24 gennaio. Lo ha deciso il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, firmando una nuova ordinanza che prevede anche il passaggio di Puglia e Sardegna in giallo. Sono 7.418 i nuovi casi Covid scoperti in Sicilia nelle ultime 24 ore su un totale di 46.999 tamponi processati. I dati arrivano dal report quotidiano del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità.

Il tasso di incidenza dei test positivi nell’isola, che passerà in zona arancione, scende dal 18,4% di ieri al 15,7% di oggi. Sale ancora il numero dei ricoverati in ospedale: ieri erano 1.573, oggi sono 1.587 (170 in terapia intensiva). Il report registra inoltre 26 morti, ma soltanto cinque di questi sono avvenuti nella giornata di ieri e gli altri sono il frutto di un ricalcolo dei giorni passati. Nelle ultime 24 ore, inoltre, si segnalano 1.970 guarigioni. Gli attuali positivi superano il tetto dei duecentomila e arrivano a 202.439 (5.422 in più rispetto a ieri).

ZONA ARANCIONE, COSA CAMBIA?

Cosa cambia? Le limitazioni in zona arancione riguardano solo chi non ha il Super Green Pass. Chi è in possesso della certificazione rafforzata non è soggetto a grosse limitazioni. Gli spostamenti all’interno del proprio Comune sono sempre consentiti per tutti, mentre quelli verso altri Comuni della stessa Regione e verso altre Regioni sono permessi a chi non ha il green pass solo per ragioni di necessità che vanno giustificati attraverso la presentazione di una autocertificazione. Vige un’eccezione per i Comuni entro i 5mila abitanti dai quali tutti possono spostarsi verso altri Comuni entro 30 chilometri, eccetto i capoluoghi di provincia. I possessori di green pass base rafforzato possono muoversi liberamente all’interno e fuori dalla Regione. Ristoranti e bar. Bar e ristoranti in zona arancione sono accessibili solo a chi ha il super green pass. Chi non ha la certificazione verde non può consumare al banco o al tavolo. Negli hotel e nei bar e ristoranti al loro interno, possono accedere solo coloro in possesso di certificazione rafforzata.Restano comunque consentite la ristorazione e la somministrazione di alimenti e bevande, mantenendo, però, sempre il limite di quattro persone al tavolo (a eccezione dei conviventi). Negozi e centri commerciali.  I negozi che vendono beni o servizi alla persona sono accessibili a tutti i cittadini, così come l’accesso agli uffici pubblici per usufruire dei servizi. Per quanto riguarda i centri commerciali, invece, l’accesso è consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi soltanto a chi ha il super green pass. Sport e palestre. Non vigono limitazioni per l’attività sportiva all’aperto, in aree attrezzate o parchi. Certificazione rafforzata, invece, al chiuso ma anche nelle piscine (comprese quelle all’aperto).

Aperta a tutti l’attività riabilitativa e terapeutica, così come gli sport di squadra e attività in centri e circoli sportivi all’aperto. Deve invece avere il super green pass chi pratica sport da contatto, sia all’aperto che al chiuso. Regola che vale anche per l’attività sciistica in zona arancione. Cinema, teatri, musei, discoteche. L’accesso a cinema, teatri, sale da concerto, locali di intrattenimento e musica dal vivo al chiuso è consentito solo a chi ha il super green pass. Stessa regola vale per mostre e musei, discoteche e sale da ballo.

Centri benessere e centri ricreativi.  Solo con la certificazione rafforzata è possibile accedere ai centri benessere e ai centri termali, sia all’aperto che al chiuso, a meno che non si dimostri che ci si sta recando in questi luoghi per motivi di salute. Super green pass obbligatorio anche per l’accesso ai parchi tematici e di divertimento, ai centri culturali, sociali e ricreativi, a sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Fiere, convegni, congressi e sagre. Nel rispetto dei protocolli e delle vigenti linee-guida, è consentito lo svolgimento di fiere, convegni, congressi e sagre con accesso riservato ai soggetti in possesso di valida certificazione verde.

IL NUOVO DPCM IN VIGORE DA FEBBRAIO

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il dpcm che indica le attivita’ commerciali in cui dal primo febbraio sara’ possibile continuare ad accedere senza green pass: nell’elenco i supermercati e i negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitarie, ottici, l’acquisto di carburanti, prodotti per animali e per il riscaldamento. Senza pass sara’ possibile anche entrare negli uffici giudiziari o di pubblica sicurezza per presentare denunce.

NEI SUPERMERCATI SI PUO’ COMPRARE TUTTO. Chi entra senza Green pass nei supermercati puo’ acquistare tutti i prodotti li’ venduti, non solo beni di prima necessita’. Lo precisa una Faq del governo rispetto al dpcm Covid firmato stamane. “Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Si’, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal dpcm“.

SALUTE. E’ sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonche’ a quelle veterinarie, per ogni finalita’ di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori. Questi ultimi pero’, per rimanere all’interno delle strutture residenziali, socio assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno aver fatto il booster oppure avere l’esito di un tampone negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti se hanno solo due dosi di vaccino o sono guariti dal virus.

SICUREZZA. E’ consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attivita’ istituzionali indifferibili, nonche’ quelle di prevenzione e repressione degli illeciti.

GIUSTIZIA. E’ consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di eta’ o incapaci, nonche’ per consentire lo svolgimento di attivita’ di indagine o giurisdizionale per cui e’ necessaria la presenza della persona convocata.

NELL’AGRIGENTINO

Consueto appuntamento settimanale con il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, che ha voluto fare il punto sull’andamento epidemiologico del virus in provincia. La curva dei contagi, seppur ancora alta, sembra appiattirsi e non crescere più. Il 19 dicembre scorso i positivi nell’agrigentino erano “appena” 1.089 mentre – appena un mese più tardi – il numero è salito a 15.955. Un innalzamento vertiginoso del “pachiderma”. Dal punto di vista sanitario è importante però far capire la differenza con lo scorso anno quando la campagna vaccinale era appena partita. Nel 2020 circa il 10% dei positivi rischiava di finire in ospedale mentre adesso l’impatto sugli ospedali è molto più basso in confronto al numero delle persone positive. Pressione ospedaliera che ovviamente c’è e si sente anche in virtù dei tanti casi. E qui il manager dell’Asp di Agrigento spiega: “Le terapie intensive sono piene e ci sono anche pazienti giovani ricoverati. Tra loro c’è o chi non ha la terza dose oppure persone più anziane con diverse patologie.” Il commissario dell’Asp poi illustra l’andamento della campagna vaccinale. Dal 13 al 19 gennaio sono stati somministrati 35 mila vaccini e il numero incoraggiante è quello in riferimento alle prime dosi con ben 5 mila persone che hanno abbandonato di fatto la posizione “no vax”. Resiste ancora una parte di popolazione -circa il 5% – che per diversi motivi tra cui la paura sceglie di non vaccinarsi. “La maggior parte di loro hanno paura del vaccino ma questa paura va commisurata rischio-beneficio – dice Zappia – Se fai il vaccino riduci il rischio di ammalarti.” “Per quanto riguarda la campagna vaccinale sui bambini riscontriamo una battuta d’arresto nella giornata del 19 gennaio con sole 260 somministrazioni. La media della settimana è intorno ai 400 vaccini.” conclude il manager dell’Asp di Agrigento.

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