L’Ordine dei medici di Agrigento al fianco di “Medici senza frontiere” per Gaza
Santo Pitruzzella “Non possiamo restare indifferenti mentre i medici, pur soffrendo per la denutrizione, non smettono di curare e assistere i pazienti”
Mentre in Italia le persone hanno “disertato il silenzio” aderendo all’iniziativa proposta da Pax Christi, movimento cattolico per la pace, lanciata per rompere il silenzio sul dramma di Gaza, e le campane delle chiese, alle 22 di in punto di domenica scorsa, suonavano nelle varie città, Israele annuncia una pausa umanitaria di 10 ore al giorno dei raid e l’apertura dei percorsi sicuri per rifornire la popolazione di cibo e medicine.
“Ciò nonostante a Gaza si continua a morire di fame – afferma Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento – Secondo l’Unicef, in un solo trimestre, il numero dei bambini deceduti per malnutrizione è aumentato del 54 per cento. Solo nelle ultime ore si contano quattro adulti e due bambini morti per la fame. I medici, così come gli autisti delle ambulanze, i feriti, i pazienti, … mangiano ogni due giorni se va bene. I medici di Medici senza frontiere, già provati dalla privazione di cibo, assistono impotenti alla mancanza di cibo che, invece, è usato come arma. Il cibo, da qualche giorno, arriva via terra e dal cielo. Ma non è sufficiente, malgrado il team dell’Onu stia facendo il possibile per raggiungere quante più persone. Ecco perché facciamo nostro il messaggio del presidente Fmoceo, Filippo Anelli: non restiamo in silenzio e supportiamo la proposta di Medici senza frontiere per contribuire al potenziamento del programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. In questo modo, i bambini ammalati e denutriti possono essere ospitati in Italia, dove troveranno cure e sostegno. Non si può restare indifferenti. Non ci si può girare dall’altra parte. L’iniziativa di ieri ha scosso gli animi. È necessario intervenire prima possibile. Lo si deve ai bambini, alle donne e agli uomini di Gaza. Lo si deve ai medici che, seppur soffrendo per la denutrizione, non smettono di curare e assistere i pazienti. Fermo restando che Israele è un popolo democratico e ha il diritto di esistere”.