Agrigento

L’Ordine dei medici di Agrigento al fianco di “Medici senza frontiere” per Gaza

Santo Pitruzzella “Non possiamo restare indifferenti mentre i medici, pur soffrendo per la denutrizione, non smettono di curare e assistere i pazienti”

Pubblicato 14 minuti fa

Mentre in Italia le persone hanno “disertato il silenzio” aderendo all’iniziativa proposta da Pax Christi, movimento cattolico per la pace, lanciata per rompere il silenzio sul dramma di Gaza, e le campane delle chiese, alle 22 di in punto di domenica scorsa, suonavano nelle varie città, Israele annuncia una pausa umanitaria di 10 ore al giorno dei raid e l’apertura dei percorsi sicuri per rifornire la popolazione di cibo e medicine. 

“Ciò nonostante a Gaza si continua a morire di fame – afferma Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento – Secondo l’Unicef, in un solo trimestre, il numero dei bambini deceduti per malnutrizione è aumentato del 54 per cento. Solo nelle ultime ore si contano quattro adulti e due bambini morti per la fame. I medici, così come gli autisti delle ambulanze, i feriti, i pazienti, … mangiano ogni due giorni se va bene. I medici di Medici senza frontiere, già provati dalla privazione di cibo, assistono impotenti alla mancanza di cibo che, invece, è usato come arma. Il cibo, da qualche giorno, arriva via terra e dal cielo. Ma non è sufficiente, malgrado il team dell’Onu stia facendo il possibile per raggiungere quante più persone. Ecco perché facciamo nostro il messaggio del presidente Fmoceo, Filippo Anelli: non restiamo in silenzio e supportiamo la proposta di Medici senza frontiere per contribuire al potenziamento del programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. In questo modo, i bambini ammalati e denutriti possono essere ospitati in Italia, dove troveranno cure e sostegno. Non si può restare indifferenti. Non ci si può girare dall’altra parte. L’iniziativa di ieri ha scosso gli animi. È necessario intervenire prima possibile. Lo si deve ai bambini, alle donne e agli uomini di Gaza. Lo si deve ai medici che, seppur soffrendo per la denutrizione, non smettono di curare e assistere i pazienti. Fermo restando che Israele è un popolo democratico e ha il diritto di esistere”.

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