Agrigento

Naufragio a Lampedusa, il racconto di un migrante: “ho provato a salvare la bimba”

Proseguono le ricerche dei dispersi del tragico naufragio nella notte del 6 ottobre. I poliziotti della Squadra Mobile e della Scientifica hanno concluso gli accertamenti sulle 13 salme, tutte di donne, recuperate dopo il naufragio a 6 miglia da Lampedusa (Ag). Solo 5 sono quelle che sono state identificate, le altre sono al momento tutte […]

Pubblicato 5 anni fa

Proseguono le ricerche dei dispersi del tragico naufragio nella notte del 6 ottobre.
I poliziotti della Squadra Mobile e della Scientifica hanno concluso gli accertamenti sulle 13 salme, tutte di donne, recuperate dopo il naufragio a 6 miglia da Lampedusa (Ag). Solo 5 sono quelle che sono state identificate, le altre sono al momento tutte contrassegnate con dei numeri. L’autorita’ giudiziaria ha messo le salme a disposizione del Comune e della Prefettura di Agrigento.
Tra i dispersi anche due bambini, di cui uno di 8 mesi.

Questa mattina, durante gli interrogatori da parte della Procura di Agrigento, un giovane tunisino, Wissem, ha raccontato di aver tentato di salvare la piccola di 8 mesi che era sul barcone che si e’ capovolto al largo di Lampedusa

“L’ho afferrato per cercare di riportalo a galla, ma un altro migrante si e’ aggrappato ai miei pantaloni e mi stava portando a fondo. Ho dovuto lasciarlo per sopravvivere”. Il ragazzo ha detto di essere caduto in acqua e quando ha aperto gli occhi ha visto la bimba che stava affogando. Cosi’ lo ha preso ma subito dopo un altro migrante si e’ aggrappato a lui e lo ha tirato a fondo. “Per liberarmi mi sono dovuto sfilare i pantaloni. Ed ho dovuto lasciare la piccola”.

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