Agrigento

Operaio morto nella ditta Agriscia: annullata assoluzione, processo da rifare

Annullata sentenza di assoluzione per imprenditore e disposto un nuovo processo

Pubblicato 1 anno fa

Ancora un ribaltone nel processo scaturito dalla morte di Liborio Di Vincenzo, operaio di 47 anni deceduto in seguito all’esplosione verificatasi nell’officina del centro di distribuzione di riviste “Agriscia” di contrada San Benedetto ad Agrigento nel 2010. La quarta sezione della Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi del procuratore generale e dell’avvocato di parte civile Giovanni Castronovo, ha annullato la sentenza di secondo grado con cui era stato assolto l’imprenditore Angelo Scopelliti, 74 anni, legale rappresentante della societa’ Agriscia. 

I giudici ermellini hanno così disposto un altro processo a carico di Scopelliti che si dovrà celebrare davanti ad un’altra sezione della Corte di Appello di Palermo. L’accusa è omicidio colposo. In primo grado l’imprenditore era stato condannato a 9 mesi di reclusione. Il verdetto fu poi ribaltato lo scorso anno dalla Corte di Appello di Palermo che ne aveva disposto invece l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste”. Adesso, invece, la Cassazione ha deciso per la celebrazione di un nuovo processo. Originariamente erano tre le persone coinvolte nell’inchiesta. 

Oltre a Scopelliti vi era anche Salvatore Zaffuto, legale rappresentante della Cts scarl, ditta che operava nell’officina e alle cui dipendenze lavorava la vittima, morto durante il processo. Di Vincenzo, secondo la ricostruzione dell’episodio, stava tentando di riparare la frizione di un furgone quando la cartuccia del saldatore che stava utilizzando provoco’ una deflagrazione e un incendio che lo travolsero in pieno, provocandogli ustioni sul 95 per cento del corpo. 

L’operaio mori’ otto giorni dopo in ospedale. Secondo quanto si ipotizzava, il meccanico non doveva essere utilizzato con quelle mansioni e la tragedia si sarebbe potuta evitare se si fossero adottate alcune cautele come la predisposizione di piani di prevenzione e l’elaborazione di un “adeguato piano informativo dei rischi”.

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