Agrigento

Agrigento, falsi accertamenti Enel in cambio di soldi: chieste 19 condanne

Il processo scaturito dall'inchiesta "Alta Tensione"

Pubblicato 1 anno fa

Il sostituto procuratore della Repubblica Gaspare Bentivegna ha avanzato diciannove richieste di condanna nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta Alta Tensione, un’operazione dei carabinieri che portò alla luce un giro di allacci abusivi di energia elettrica costruiti artificialmente e distribuiti nella provincia di Agrigento. Le accuse contestate sono, a vario titolo, induzione indebita, corruzione, furto aggravato, omissione d’atti d’ufficio e peculato. 

Due i personaggi principali dell’inchiesta: si tratta dei verificatori Enel, Giovanni Trupiano, 65 anni di Agrigento, e Domenico La Porta, 68 anni di Naro, accusati di aver intascato tangenti in cambio di controlli inesistenti per favorire il furto di energia elettrica. Il pubblico ministero ha chiesto 8 anni e 10 mesi per il primo e 5 anni e 3 mesi per il secondo. 

La procura ha poi avanzato le seguenti richieste di condanna: 4 anni di reclusione per Anna Maria Farruggio, Pietro Failla, Pietro Favata, Angelo Gioachino Sanfilippo, Giuseppe La Mendola e Vincenzo Palumbo; 3 anni e 5 mesi per Gioachino Cuscio, Giuseppe Contino, Salvatore Domenico Siracusa e Luigia Vinci; 3 anni e 2 mesi per Giuseppe e Simone Modica e Maria Santa Rallo; 1 anno di reclusione per Calogero Ciulla.

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