Agrigento

Agrigento in piazza contro Dpcm del Governo: “Se ci chiudete, ci pagate”

Gli esercenti del settore del gioco e scommesse, sale Bingo, ristorazione, pizzerie, pub, ambulanti, settore fieristico sono scesi in piazza questo pomeriggio con raduno in piazza Cavour ad Agrigento per protestare contro il Dpcm Conte sulla chiusura anticipata di bar e ristoranti e la chiusura totale di palestre. “La manifestazione è fatta per coloro che […]

Pubblicato 3 anni fa

Gli esercenti del settore del gioco e scommesse, sale Bingo, ristorazione, pizzerie, pub, ambulanti, settore fieristico sono scesi in piazza questo pomeriggio con raduno in piazza Cavour ad Agrigento per protestare contro il Dpcm Conte sulla chiusura anticipata di bar e ristoranti e la chiusura totale di palestre.

La manifestazione è fatta per coloro che non hanno voce. L’unica cosa fatta in questi mesi dal Governo è stata quella di dare bonus vacanza, bonus monopattino mentre niente è stato fatto per migliorare la sanità, non abbiamo posti letti, non abbiamo terapie intensive e non abbiamo un reparto di malattie infettive”, dice Vincenzo Lauricella uno degli organizzatori della manifestazione.

Alla manifestazione hanno partecipato anche la delegazione del “Movimento degli Imprenditori di Siculiana” e anche una scuola di danza, scesa in piazza con le giovane allieve.

“Ci sono delle attività che hanno fatto fatica ad aprire, e adesso se ci sarà un nuovo lockdown rischiano di non aprire più”, continua Antonio Damaso. Una provincia come Agrigento, provincia più povera d’Italia, non si può permettere il lusso di chiudere. Non crediamo più alla cassa d’integrazione, non crediamo più ai 600euro, a tutte quelle agevolazioni che lo Stato promette di dare ai lavoratori”.

Le interviste

Una seconda manifestazione, organizzata dal movimento “Italia Si Desti”, si terrà giovedì 5 novembre alle ore 10, nell’area a ridosso la Prefettura di Agrigento, dove tutti gli operatori del settore, compresi anche artisti del mondo del teatro e dello spettalo, consegneranno al Prefetto Cocciufa un documento unitario.

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