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Armi, racket e droga: a processo il boss Massimino e altri tre

L'udienza fissata per il 21 ottobre si svolgerà davanti la prima sezione penale del tribunale di Agrigento

Pubblicato 2 mesi fa

Rinviati a giudizio con l’accusa di avere gestito un vasto traffico di droga, armi e racket. Nuovo processo per il boss Antonio Massimino, accusato insieme al nipote Gerlando e tre uomini di fiducia. La decisione di disporre l’approfondimento dibattimentale e’ del giudice per l’udienza preliminare Iacopo Mazzullo. La prima udienza, nei confronti dello stesso capomafia 55enne, attualmente detenuto al 41 bis e condannato a 20 anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta “Kerkent”; del nipote 30enne nonche’ di Gabriele Micciche’, 33 anni, anch’egli arrestato e rinviato a giudizio nell’indagine sul clan Massimino; Marco Caruana, 44 anni e Giovanni Tedesco, 33 anni, e’ in programma il 21 ottobre. A giudicarli saranno i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato.

L’indagine, svolta sul campo dai carabinieri, scaturisce da quella che ha portato, il 5 febbraio del 2019, all’arresto dei due Massimino dopo essere stati immortalati a sotterrare un arsenale nei pressi della villa del capomafia che, allora, era tornato libero dopo avere scontato la seconda condanna per mafia ma che, un mese piu’ tardi, e’ stato coinvolto nella nuova inchiesta che lo ha fatto finire al “carcere duro”. Per quella vicenda Antonio Massimino e’ stato condannato a 7 anni e 4 mesi; il nipote, condannato a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione, in appello e’ stato ritenuto estraneo e assolto e il verdetto – per entrambi – e’ diventato definitivo.

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