Agrigento

Blitz “Kerkent”, clan si finanziavano con la droga venduta anche nelle discoteche

Continuerà martedì prossimo la “sfilata” degli arrestati nel blitz scaturito dall’inchiesta “Kerkent” che ha visto coinvolte 34 persone tra cui il boss di Agrigento, Antonio Massimino che secondo gli inquirenti avrebbe ricostituito la famiglia mafiosa di Agrigento. Associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, […]

Pubblicato 5 anni fa

Continuerà martedì prossimo la “sfilata” degli arrestati nel blitz scaturito dall’inchiesta “Kerkent” che ha visto coinvolte 34 persone tra cui il boss di Agrigento, Antonio Massimino che secondo gli inquirenti avrebbe ricostituito la famiglia mafiosa di Agrigento.

Associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio. queste le accuse, a vario titolo, per i soggetti raggiunti da misura cautelare. Nello specifico si tratta di:

James Burgio, 25 anni di Porto Empedocle, inteso “Jenny”; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni; inteso “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo inteso “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento;  Sergio Cusumano,56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di  Palermo inteso “Franco”;

Gli arrestati dell’operazione Kerkent

Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo,  inteso “Pilota’ o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni,   inteso “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento;  Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento inteso “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Messina Valentino, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento  inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e  Francesco Vetrano, 34 anni di  Agrigento, inteso “nivuru.

Anche la figura chiave dell’inchiesta, Antonio Massimino, è stato sentito dal gip.

Il boss ha respinto le accuse di violenza sessuale nei confronti della fidanzata del trentasettenne, che aveva truffato il commerciante di auto Salvatore Ganci acquistando una vettura con un assegno scoperto.
“Sono pronto a farmi venti anni di carcere ma non ho violentato quella donna, ha dichiarato Massimino difeso dall’avvocato Pennica davanti al gip Alessandra Vella, che lo ha interrogato al carcere di contrada Petrusa. Sono pronto a denunciare il compagno della donna che vuole fare il salto di qualità e diventare collaboratore di giustizia, perchè io potrei ammazzare chi dà uno schiaffo a una donna”.

Martedì prossimo sono previsti gli interrogatori dei quattro arrestati che sono finiti ai “domiciliari”: Valentino Messina, fratello del boss ergastolano Gerlandino Messina, Iacono Quarantino, Luparello e Gabriele Miccichè.

I difensori di tutti i coinvolti nel blitz di lunedì stanno preparando intanto il ricorso al Tribunale del Riesame.

Dalle carte dell’inchiesta emerge, tra le altre cose, un esteso traffico di droga che serviva come prima fonte di finanziamento del clan. La droga sarebbe stata venduta in ogni dove, anche nelle discoteche e in alcuni locali notturni.

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