Cameriere accoltellato per uno sguardo di troppo, tutti gli indagati non rispondono al giudice
I nove ragazzi - tutti giovanissimi di Santa Margherita Belice e uno soltanto di Montevago - sono ritenuti i protagonisti del pestaggio di un cameriere egiziano lo scorso 13 luglio
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tutti e nove gli indagati finiti agli arresti domiciliari negli scorsi giorni con l’accusa di aver partecipato ad una maxi rissa culminata con l’accoltellamento di un cameriere in un locale della movida a Porto Palo di Menfi. I nove ragazzi – tutti giovanissimi di Santa Margherita Belice e uno soltanto di Montevago – sono ritenuti i protagonisti del pestaggio di un cameriere egiziano lo scorso 13 luglio.
La vittima sarebbe stata aggredita per uno sguardo di troppa ad una ragazza e colpita con una bottigliata in testa, calci e pugni e infine anche tre coltellate alla schiena. Le accuse sono rissa aggravata e porto illegale di arma. A riscontro delle accuse della vittima anche quelle di alcuni testimoni che non si sono tirati indietro e hanno riconosciuto gli indagati in foto. Durante le perquisizioni scattate questa mattina sono stati rinvenuti nelle abitazioni degli indagati tirapugni, un bastone sfollagente, un coltello a serramanico e una pistola giocattolo priva di tappo rosso.
Le indagini dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Sciacca – e delle Stazioni di Menfi e Santa Margherita Belice – non si fermano. Sono in corso, infatti, ulteriori attività per identificare eventuali altri complici e non soltanto. Un altro episodio è al vaglio della procura di Sciacca, guidata dal procuratore Maria Teresa Maligno, e degli investigatori: due mesi fa, a Santa Margherita di Belice, un giovane tunisino ospite di una delle tante comunità di accoglienza del Belice, è stato aggredito e picchiato selvaggiamente da un gruppo di giovani. L’ipotesi è che gli autori possano essere gli stessi.