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Campobello, cocaina e soldi contanti: condanna definitiva per padre e figlio

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa confermando il verdetto della Corte di Appello di Palermo

Pubblicato 2 anni fa

Diventa definitiva la condanna a quattro anni e otto mesi nei confronti di padre e figlio di Campobello di Licata – Salvatore Termini, 65 anni, ed il figlio Calogero, 31 anni – arrestati nell’aprile 2020 – in pieno lockdown – in seguito ad un blitz dei carabinieri della stazione di Campobello di Licata poiché trovato in possesso di 700 grammi di cocaina e 13 mila euro in contanti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa confermando il verdetto della Corte di Appello di Palermo.

Il più giovane è stato arrestato e dovrà scontare la condanna ai domiciliari. l più grande dei Termini era già stato coinvolto nel 2011 in una operazione antidroga – denominata “Last Trip” –  coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che aveva sgominata una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti tra le province di Palermo e Agrigento. L’attenzione i Carabinieri della Stazione è stata attirata dai movimenti di due uomini in una casa del centro del paese. I militari, decidendo di capire cosa stesse accadendo, si sono avvicinati per eseguire una perquisizione. Una volta entrati, hanno trovato un uomo di 30 anni che, con aria nervosa e circospetta, stava cercando di distrarre i Carabinieri e di impedire loro di accedere all’ interno di casa. 

Allontanato il giovane, i militari si sono mossi per le stanze dell’abitazione, dove avevano visto dileguarsi il padre del ragazzo, un uomo di 64 anni, che stava entrando in camera da letto con un sacco di plastica in mano. Immediatamente, i Carabinieri hanno bloccato il padre prima che riuscisse a liberarsi del prezioso contenuto della busta o che potesse nasconderlo. 

Dentro, infatti, c’erano circa 700 g di cocaina purissima e nella stanza i due avevano nascosto tutto l’occorrente per preparare le dosi:sostanze da taglio, bilancini di precisione e una grande somma di denaro, circa 13.000 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

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