“Droga e ricatti in comunità a Favara”, 41enne scarcerato dopo quasi un anno e mezzo
L’uomo, dopo sedici mesi tra carcere e domiciliari, torna dunque in libertà
Il gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri nei confronti di Chyral Bennardo, 41 anni, di Favara. L’uomo, dopo sedici mesi tra carcere e domiciliari, torna dunque in libertà. Il giudice ha accolto la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Cusumano, alla luce del significativo tempo trascorso in misura cautelare e soprattutto in vista dell’imminente definizione del processo nei confronti dell’uomo.
La procura di Agrigento aveva espresso parere contrario. Il quarantunenne è ritenuto il principale personaggio dell’inchiesta “Dark community”, l’indagine che ha fatto luce su un giro di maltrattamenti, droga e ricatti sessuali all’interno della comunità Oasi Emmanuele di Favara. Bennardo è tra i sette imputati nel processo che si sta celebrando col rito abbreviato. La procura di Agrigento ha chiesto nei suoi confronti la condanna a 12 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione. Il prossimo marzo proprio il gup Mazzullo emetterà la sentenza.