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Il maxi sequestro di 5 tonnellate di cocaina a Porto Empedocle: chieste 15 condanne 

Ancora oggi risulta essere il più grande sequestro di cocaina mai effettuato in Italia per un valore di 850 milioni di euro

Pubblicato 2 ore fa

Quindici condanne ma soltanto per tre di loro riconoscere l’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. È la richiesta avanzata questa mattina dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Federica La Chioma, nei confronti di tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta sul maxi sequestro di oltre 5 tonnellate di cocaina avvenuto al largo di Porto Empedocle nell’estate 2023. Ancora oggi risulta essere il più grande sequestro di polvere bianca mai effettuato in Italia per un valore di 850 milioni di euro. 

Il pm, a margine della requisitoria, ha chiesto condanne per oltre due secoli di carcere. In particolare: 30 anni di reclusione a Ergin Tahir Ayacun, 36 anni ed Erkan Tekin, 40 anni; 20 anni di reclusione per Yamin Bargas, 21 anni. Il pubblico ministero ha chiesto che nei loro confronti venga riconosciuto il reato di associazione delinquere finalizzato al traffico di stupefacenti. Per tutti gli altri imputati il pm ha chiesto che questa fattispecie di reato venga esclusa e pertanto ha avanzato richiesta di assoluzione contestando “soltanto” il traffico e la detenzione di stupefacenti. Nello specifico: 20 anni di reclusione per Yaroslav Malenkov, 76 anni; 12 anni di reclusione ciascuno per Rasim Nov Husey, 59 anni; Orkhan Orujvon, 35 anni; Mehmet Kirmizigul, 36 anni; Ebubekir Ozbilen, 51 anni; Nurlan Mirzammadov, 31 anni; Murad Osmanov, 30 anni; E ancora: 15 anni di reclusione ciascuno per Elmar Hamzayev, 27 anni; Nuh Bal, 51 anni; Birol Altin, 43 anni; Erkan Katircioglu, 50 anni; Onur Coskun, 26 anni. 

Il processo è in corso davanti i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato. Fissato un calendario di udienze che porterà dritti alla sentenza prevista per il 30 giugno prossimo. Il 29 maggio ed il 9 giugno la parola passerà agli avvocati della difesa Leonardo Marino, Giancarlo Liberati, Alessia Dzedzinska e Maria Paola Polizzi. 

L’INCHIESTA

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Federica La Chioma, non soltanto ha permesso di sequestrare cinque tonnellate di cocaina ma ha fatto anche luce su un articolato gruppo di trafficanti. Le indagini nascono dal ritrovamento di 56 chili di hashish nella disponibilità di due pregiudicati palermitani. L’attività investigativa ha così permesso di ricostruire i movimenti telefonici effettuati esclusivamente da utenze criptate olandesi. Si è così delineata, con il proseguo delle indagini, una ben radicata organizzazione criminale dedita al narcotraffico operativa tra la Sicilia e la Calabria. Il blitz scatta la notte del 19 luglio 2023. Gli investigatori tengono d’occhio la motonave Plutus, battente bandiera di Palau, piccolo arcipelago vicino le Filippine. L’imbarcazione effettua movimenti anomali, cambi di rotta, non comunica gli spostamenti alle autorità. Ed è proprio in quel momento che entra in scena il peschereccio “Ferdinando d’Aragona” che, a circa quaranta miglia dalle coste italiane, recupera una serie di pacchi gettati in mare. La Guardia di Finanza entra in azione e blocca il peschereccio, portandolo nel porto più vicino: Porto Empedocle. Vengono così rinvenuti ben 187 colli contenenti 24 panetti ciascuno: sono 5,3 tonnellate di cocaina. La nave Plutus, che aveva tentato una fuga, verrà bloccata in seguito e portata nel porto di Termini Imerese. 

CINQUE CONDANNE IN ABBREVIATO

Cinque mesi fa il gup del tribunale di Palermo, Marco Gaeta, ha inflitto sedici anni al capitano della nave Plutus, il russo Viktor Dyachenko, e a Vincenzo Catalano, comandante del peschereccio Ferdinando D’Aragona, di 35 anni di Bagnara Calabra. Condannati anche tre membri dell’equipaggio: Kamel Thamlaoui tunisino, 53 anni residente a Tricase (Lecce) che ha avuto 14 anni, mentre Elvis Lleshaj albanese e Samj Mejri tunisino, 48 anni, residente a Barcellona Pozzo di Gotto ne hanno avuti 12 . Inoltre sono state disposte multe da 100 mila euro per i due comandanti e 80 mila per i membri dell’equipaggio. Una volta scontata la pena per il capitano della Plutus e l’equipaggio il giudice ha disposto l’espulsione dall’Italia.

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