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Faida Favara-Liegi, slitta processo a Vardaro

Il 44enne è accusato di un omicidio e di due tentati omicidi

Pubblicato 2 anni fa

E’ accusato di omicidio e tentato omicidio ed è l’unico finito dentro l’inchiesta Mosaico che ha scelto di essere processato con il rito ordinario.

Si tratta di Carmelo Vardaro 45 anni, di Favara, che dovrà rispondere di uno degli episodi più efferati della cosiddetta faida Favara – Belgio, ossia l’assassinio  di Mario Jakelich ed il ferimento di Maurizio Distefano avvenuto il 14 settembre del 2016 in Belgio (reato contestato anche ad Antonio Bellavia, 48 anni e Calogero Bellavia, 30 anni).

La prima udienza in programma oggi è saltata a causa della mancanza di alcuni atti e pertanto la  Corte di assise presieduta da Alfonso Malato ha disposto il rinvio al prossimo 9 novembre. Vardaro non risponde solo dell’agguato di Liegi ma anche di due tentati omicidi, di due estorsioni con metodo mafioso e di una serie di reati minori.

Altri sette imputati  hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato: Antonio Bellavia, 48 anni, residente in Belgio; Calogero Bellavia, 30 anni, di Favara; Calogero Ferraro, 43 anni, di Favara; Calogero Gastoni, 38 anni, di Agrigento; Carmelo Nicotra, 39 anni, di Favara; Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara; Vincenzo Vitello, 64 anni, di Favara.

Tre gli omicidi contestati nell’ambito dell’inchiesta “Mosaico”: quello di Mario Jakelich, avvenuto il 14 settembre del 2016 in Belgio (contestato come detto ai Bellavia e a Vardaro), quello ai danni di Carmelo Ciffa, ucciso in pieno giorno a Favara il 26 ottobre del 2016 (contestato ai Bellavia) e quello ai danni di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018: il delitto è contestato a Gastoni. Lo stesso Di Stefano sarebbe stato vittima di due tentati omicidi: il primo in occasione dell’omicidio di Jakelich e il secondo, il 23 maggio del 2017, a Favara, nel magazzino di Nicotra: anche in questo caso la vittima designata era lui ma si salvò e restò solo ferito.

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