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Favara, ricattano volontario della Caritas: chiesti due rinvii a giudizio 

La coppia rischia il processo per aver chiesto 10 mila euro al volontario della Caritas e non divulgare registrazioni compromettenti

Pubblicato 11 mesi fa

I sostituti procuratori Paola Vetro e Gloria Andreoli hanno avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di una coppia di Favara accusata di estorsione pluriaggravata. Si tratta di Salvatore Scarabeo, 35 anni, e Maria Teresa Noto, 32 anni. La prima udienza preliminare è stata fissata il prossimo 11 settembre. A decidere se disporre il processo sarà il giudice Giuseppe Miceli. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2017 ed il 2018.

Gli inquirenti stanno indagano sulla scomparsa di Gessica Lattuca, la ragazza scomparsa da Favara, e quasi per caso scoprono grazie ad alcune intercettazioni un giro di ricatti sessuali tra Favara e Castrofilippo. Nel caso specifico, a finire nella rete della coppia è un settantenne volontario della Caritas. Quest’ultimo, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato vittima di estorsione con continue richieste di soldi avanzate dai due favaresi per non pubblicare alcune registrazioni compromettenti.

Il volontario della Caritas, che accompagnava la trentaduenne in ospedale, è stato registrato in più occasioni mentre palpeggiava la donna. Quest’ultima, con il compagno, avrebbe poi avanzato richieste di denaro pari a 10 mila euro per non rivelarne il contenuto. I carabinieri, che intanto indagavano, hanno poi interrogato il 70enne che ha confermato la circostanza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano e Olindo Di Francesco. L’11 settembre la prima udienza preliminare.

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