Agrigento

Inchiesta Kerkent, Antonio Messina resta in carcere

Antonio Messina resta in carcere. Il gip del Tribunale di Palermo Walter Turturici ha rigettato la richiesta avanzata dall’avvocato Salvatore Pennica che chiedeva l’affievolimento della misura cautelare in regime di arresti domiciliari con braccialetto elettronico.  Antonio Messina, 61 anni, è stato arrestato lo scorso marzo nell’ambito della maxi operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento […]

Pubblicato 5 anni fa

Antonio Messina resta in carcere. Il gip del Tribunale di Palermo Walter Turturici ha rigettato la richiesta avanzata dall’avvocato Salvatore Pennica che chiedeva l’affievolimento della misura cautelare in regime di arresti domiciliari con braccialetto elettronico. 

Antonio Messina, 61 anni, è stato arrestato lo scorso marzo nell’ambito della maxi operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento “Kerkent”. Per il gip, si legge del provvedimento, “Messina è portatore di un elevato grado di pericolosità sociale in quanto inserito stabilmente nel sodalizio delinquenziale dedito al narcotraffico, armato ed operante con metodo mafioso”.

Antonio Messina, padre di Giuseppe anche lui finito in manette nella stessa operazione, è accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti sarebbe uno dei “fedelissimi” di Antonio Massimino, personaggio chiave dell’inchiesta. Il 61enne, a cui vengono contestate anche ipotesi di reato in materia di armi, è il proprietario del lavaggio che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato uno dei luoghi centrali per l’associazione. 

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