Giudiziaria

Inchiesta Nido d’Argento, funzionario confessa ai magistrati: “Tangenti nel bagno di un ristorante”

L’indagine che ha portato all’arresto (tra gli altri) del comandante della polizia locale di Agrigento Gaetano Di Giovanni

Pubblicato 2 settimane fa

Uno degli indagati dell’inchiesta sulla cooperativa “Nido d’Argento”, l’indagine che ha portato all’arresto (tra gli altri) del comandante della polizia locale di Agrigento Gaetano Di Giovanni, ammette di avere intascato tangenti e svela anche luoghi e circostanze utili all’attività investigativa. Lo scrive il quotidiano Live Sicilia. Si tratta di Aldo Raimondi, responsabile del settore politiche sociali e culturali del comune di San Cataldo, finito nelle scorse settimane ai domiciliari.

Il funzionario ha ammesso il giro di tangenti al procuratore aggiunto Paolo Guido e ai sostituti Giacomo Brandini, Giulia Falchi e Chiara Capoluongo. Raimondi avrebbe parlato di mazzette incassate nei parcheggi di un noto negozio di abbigliamento ma anche nel bagno di un ristorante o soldi ricevuti tra i biglietti del Gratta&Vinci. La somma ammonterebbe a circa 15 mila euro. Il tutto ruoterebbe intorno la cooperativa “Nido d’Argento” e all’imprenditore Giuseppe Gaglio. 

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