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Indagato un altro consulente del Prg del Comune di Agrigento: turbata libertà degli incanti

Su quali provvedimenti ha lavorato e lavora l'esperto nella città dei Templi? E come è arrivato ad Agrigento?

Pubblicato 2 settimane fa

Dopo l’arresto per corruzione  del capo di gabinetto del sindaco di Agrigento nonché capo dei Vigili urbani, Gaetano Di Giovanni, un altro problema di rilevante importanza si è posto per l’amministrazione comunale della Città dei templi guidata da Francesco Miccichè. Infatti, come tempestivamente raccontato sul nostro sito, è stato arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Pandora”  l’ingegnere Paolo Di Loreto, catanese, da un paio di anni esperto del Comune di Agrigento per il Piano regolatore generale. Secondo la Procura di Catania , i funzionari corrotti avrebbero ricevuto denaro e altre varie utilità, quasi sempre grazie alla costante attività di intermediazione dell’ingegnere Paolo Di Loreto, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici.

Altra tegola , quindi,  avevamo scritto quattro giorni fa, sul Comune di Agrigento: l’ing. Paolo Di Loreto , da circa tre anni opera in Municipio attraverso un incarico professionale di consulenza specialistica nell’ambito della pianificazione territoriale urbanistica comunale.  Nel giugno del 2023 ha ottenuto la proroga dell’incarico per un importo complessivo di euro 38.064,00 fino al 31/12/2023, Incarico tuttora in corso per tutto il 2024 che è stato revocato con effetto immediato (come avvenuto per Di Giovanni) dal dirigente del settore Lavori pubblici Alberto Avenia. Ma restano gli interrogativi di fondo che Grandangolo puntualmente ha evidenziato qualche giorno fa. Come ha proceduto l’ing. Di Loreto ad Agrigento? Ci sono criticità riguardanti il suo operato? I dubbi e le perplessità restano fortemente vivi. Infatti, le carte dell’inchiesta “Pandora” che annovera proprio tra le sue pagine l’attività sospetta del professionista fanno emergere altre criticità che potrebbero coinvolgere il Comune di Agrigento. Infatti, intercettando Di Loreto viene fuori il nome di un altro professionista etneo che per il Gip del Tribunale di Catania, sarebbe funzionale ai disegni di Di Loreto. Si tratta dell’ing. Maurizio Erbicella di cui diremo più avanti. Ecco cosa intercettano i carabinieri e cosa scrivono i magistrati nel provvedimento di cattura a proposito di Di Loreto: “Io ho la possibilità di gestire un po’ di incarichi, va bene?”. E poi la valutazione dei giudici della Procura che disegnano il contesto, come rivela un approfondito articolo di Live Sicilia che riportiamo: “… l’ingegnere Giuffrida si sarebbe dovuto accollare il lavoro, facendo da frontman a Paolo Di Loreto. Crisafulli ed Erbicella, invece, avrebbero dovuto partecipare alla gara con offerte peggiori rispetto a quelle di Giuffrida: rispettivamente un ribasso del 2-3 per cento e nessun ribasso. “Sto facendo fare un invito, ha capito?”, dice l’ingegnere a una dipendente dello studio di Erbicella, chiedendole la pec dell’azienda. È però Giuffrida a evidenziare un problema: è possibile che ci sia una incompatibilità tra l’incarico che dovrebbe svolgere e un altro che ha svolto in passato. Un “conflitto di interessi palese”, dice Giuffrida, parlando sempre con Di Loreto. Il quale replica, senza fare una piega: “Vabbè, eventualmente poi se hai problemi ti faccio dimettere, ah”. Giuffrida, però, insiste: se ha progettato i piani di costruzione, non può progettare anche la variante. In effetti, l’obiezione ha senso. Forse è per questo che a dicembre 2018 viene coinvolto un altro progettista, l’architetto Giuseppe Crimi. Mentre Giuffrida presenta un’offerta con un dieci per cento di ribasso e la ritira. Crisafulli, invece, sceglie di non offrire nessun ribasso. L’offerta di Erbicella, invece, non c’è. “E quindi la diamo a Crimi?”, domanda il dipendente comunale Filippo Ceraulo. “Tranquillo”, risponde Di Loreto. Il 21 dicembre l’incarico da 15mila euro viene affidato secondo le previsioni”.

L’ing. Erbicella, indagato nell’inchiesta “Pandora” seppur non raggiunto da misura cautelare (l’ipotesi accusatoria è turbata libertà degli incanti perchè, scrive il Gip del Tribunale di Catania, “in concorso con Di Loreto ed altri, e con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, con collusioni, promesse e altri mezzi fraudolenti turbavano la gara per l’affidamento della progettazione di una variante allo strumento urbanistico vigente, per la redazione dei piani particolareggiati di riqualificazione urbanistica e di un’area E.R.P., – incarico affidato con determinazione della 7^ Direzione Pianificazione urbanistica del comune di Tremestieri Etneo –, così ledendo la serietà, segretezza ed indipendenza delle offerte presentate..”.) figura tra il novero di consulenti/esperti incaricati dal Comune di Agrigento. Infatti, ha ottenuto a partire dal  marzo 2022 (88 mila euro di compenso)  l’affidamento dell’incarico di redazione della valutazione ambientale strategica del territorio comunale, quale atto propedeutico alla attuazione delle previsioni contenute nel vigente Prg (lo stesso ambito d’azione dell’ex esperto Di Loreto). Incarico, secondo quanto appreso da Grandangolo ancora vigente. Ecco su cosa oggi l’amministrazione comunale dovrà confrontarsi con il Consiglio comunale e con la gente. E sarebbe opportuno che ciò avvenisse in tempi brevi. 

Conforta tutti apprendere che il sindaco di Agrigento Franco Miccichè riferirà in aula circa la situazione degli Uffici comunali anche alla luce dei recenti fatti di cronaca. E ha già anticipato, in una nota stampa, i temi che andrà ad affrontare. Afferma il sindaco: “Ieri sera, benchè mi trovassi fuori sede per ragioni istituzionali, ho appreso che il Consiglio comunale ha deciso di convocarmi, in una seduta a data da destinarsi, affinchè io relazioni sulle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto soggetti a vario titolo legati al Comune di Agrigento. Orbene, non avendo la benchè minima intenzione di sottrarmi all’invito, nel rispetto del riserbo e della cautela istituzionali che la delicatezza delle vicende impongono, intanto comunico che:

1) in data 11 aprile u.s. è stata disposta la sospensione cautelare dal servizio, con privazione della retribuzione, a carico del dott. Di Giovanni. Dopodichè, nelle more che il Comune acquisisca formalmente gli atti, di cui frattanto gli organi di stampa hanno fornito ampi stralci e resoconti, e nel rispetto della parallela indagine giudiziaria, in data 18 aprile u.s. ho chiesto ai nostri Uffici di avviare una verifica interna circa la regolarità amministrativa degli affidamenti pubblici di cui si parla nel provvedimento cautelare.

2) in data 18 aprile u.s. è stato revocato l’incarico al consulente esterno Ing. Di Loreto, soggetto oggi coinvolto in fatti accaduti a Catania e risalenti ad epoca antecedente al conferimento dell’incarico da parte del Comune di Agrigento. Ciò detto, nel pieno rispetto delle prerogative e competenze di ciascuno, rimango in attesa dell’esito delle disposte verifiche interne affinchè siano valutate la necessità o l’opportunità di ulteriori provvedimenti amministrativi”.

Da adesso il sindaco sa che non dovrà solo chiarire gli aspetti legati a Di Giovanni e Di Loreto ma sarà occasione opportuna per dire e spiegare anche dell’incarico affidato  all’ing. Erbicella, (secondo i giudici catanesi appartenente al cerchio magico di Di Loreto). Su quali provvedimenti ha lavorato e lavora l’esperto nella città dei Templi? E come è arrivato ad Agrigento?

Interrogativi ai quali il sindaco giocoforza dovrà dare una risposta.

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