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La collaborazione (e i pizzini) del faccendiere agrigentino che sta facendo tremare il mondo della sanità

La notizia del percorso di collaborazione avviato dal faccendiere agrigentino Salvatore Manganaro, 44enne di Canicattì coinvolto nella maxi inchiesta sulla sanità siciliana, arricchisce di un ulteriore e inedito capitolo la già complessa indagine “Sorella Sanità” che mira a rivelare trame oscure fatte di tangenti e patti segreti tra politica e mondo della sanità regionale.  Dopo […]

Pubblicato 4 anni fa

La notizia del percorso di collaborazione avviato dal faccendiere agrigentino Salvatore Manganaro, 44enne di Canicattì coinvolto nella maxi inchiesta sulla sanità siciliana, arricchisce di un ulteriore e inedito capitolo la già complessa indagine “Sorella Sanità” che mira a rivelare trame oscure fatte di tangenti e patti segreti tra politica e mondo della sanità regionale. 

Dopo un primo e a tratti vago interrogatorio Manganaro decide di ripresentarsi davanti i pm Giovanni Antoci e Giacomo Brandini affermando che “adesso ho trovato il tempo di riflettere ed ho capito di non aver dato l’impressione di essere stato credibile”.

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