Agrigento

Le Istituzioni ricordano il giudice Livatino, il prefetto Cocciufa: “Esempio per le nuove generazioni” (ft, vd)

 “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. Queste parole, estratte dagli appunti di Rosario Livatino, sono un po’ il manifesto del modo di intendere la vita, il diritto e la fede del magistrato siciliano, ucciso in un agguato mafioso, in particolare per opera della Stidda, la mattina del 21 […]

Pubblicato 4 anni fa

 “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. Queste parole, estratte dagli appunti di Rosario Livatino, sono un po’ il manifesto del modo di intendere la vita, il diritto e la fede del magistrato siciliano, ucciso in un agguato mafioso, in particolare per opera della Stidda, la mattina del 21 settembre 1990 sul viadotto Gasena lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta mentre, senza scorta e con la sua auto, si reca in Tribunale. Inutile la sua fuga a piedi, già ferito, verso i campi limitrofi: dopo poche decine di metri viene raggiunto e freddato.

A trent’anni dalla morte questa mattina le autorità religiose, militari e civili hanno onorato la memoria del giudice ragazzino; prima è stata celebrata una santa messa a Canicattì e poi si è svolta la tradizionale cerimonia con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della stele commemorativa lungo la Ss 640.

Oltre ad essere un ottimo cristiano è stato un ottimo magistrato, ha dichiarato Don Giuseppe Livatino. Fedele alla costituzione e fedele al suo battesimo, questa duplicità ha fatto di lui un magistrato più unico che raro”.

Fanno eco le parole del Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa che ha dichiarato: “questa e’ una terra che non avrebbe avuto bisogno di eroi, pero’ purtroppo non possiamo non dire che e’ stato un eroe, oltre che probabilmente anche un santo. Quello di Livatino e’ un esempio, soprattutto per i giovani, che non dobbiamo solo ricordare oggi. Un sacrificio portato alle estreme conseguenze, non bisogna chiedere a chi serve lo Stato un sacrificio del genere, ma bisogna chiedere che, chi rappresenta le istituzioni, deve fare ogni giorno, con coscienza, il proprio dovere”.

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