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Mafia, il pentito Quaranta: “La santina di Sant’Antonio per la mia ‘punciuta’”

Nel numero scorso del settimanale Grandangolo, ampio spazio è stato dato alla vicenda di Giuseppe Quaranta, il pentito di vara che con le sue dichiarazioni ha permesso di “squarciare” il velo di omertà e dare un contributo nella disarticolazione delle famiglie mafiose del mandamento della “Montagna”. Dichiarazioni raccolte nel primo verbale da pentito che riproponiamo […]

Pubblicato 5 anni fa

Nel numero scorso del settimanale Grandangolo, ampio spazio è stato dato alla vicenda di Giuseppe Quaranta, il pentito di vara che con le sue dichiarazioni ha permesso di “squarciare” il velo di omertà e dare un contributo nella disarticolazione delle famiglie mafiose del mandamento della “Montagna”.

Dichiarazioni raccolte nel primo verbale da pentito che riproponiamo in parte di seguito.

Il primo verbale di un pentito favarese.
E’ il verbale della svolta e del turbamento interiore di Giuseppe Quaranta, boss per poche notti, che ha dato la stura ad una serie di sconvolgimenti nel panorama mafioso provinciale e regionale di cui ancora non sono stati colti tutti i frutti.

“L’anno 2018 il mese di gennaio il giorno 29 alle ore 12,45 in struttura di Polizia che si omette di indicare per ragioni di sicurezza, avanti all’Ufficio della Procura della Repubblica di Palermo distrettuale antimafia, costituito dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Alessia Sinatra e dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Claudio Camilleri, dandosi atto che si procede a fono-registrazione dell’interrogatorio con apparecchio Sony in dotazione all’Ufficio, è comparso Giuseppe Quaranta, che, invitato a dichiarare le proprie generalità e quanto altro valga ad identificarlo, con l’ammonizione delle conseguenze alle quali si espone chi si rifiuta di darle o le dà false, risponde: Sono Quaranta Giuseppe, nato ad Agrigento il 2.10.1968, residente a Favara …

Quaranta Giuseppe dichiara: Intendo rispondere e avviare una collaborazione con l’A.g.
L’Ufficio a questo punto rende edotto l’indagato degli obblighi che scaturiscono dalla legge 13.2.2001 n. 45 nei confronti di coloro che, decidono di rispondere e di collaborare con la giustizia….

Nel verbale Quaranta parla di come è stato “combinato”, entrando in tal modo nel mondo di cosa nostra….

“Non è facile essere combinati. La cerimonia avviene con la santina in mano e la cd. punciuta. Non tutti sono autorizzati a combinare, ma va fatto da una persona con spessore criminale; la santina viene bruciata e si dice che se uno tradirà sarà bruciato come la santina. La formula è: da oggi sei uomo d’onore di Cosa nostra, se tradirai, dirai bugie, brucerai come questa santina. La mia santina raffigurava S. Antonio da Padova…”.

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