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Mafia, Quaranta rivela: “Stidda presente a Favara, Palma e Porto Empedocle”

Hanno destato particolare attenzione da parte dei giudici dell’ultima udienza, tenutasi a Rebibbia, che ha visto “progatonista” il pentito di Favara, Giuseppe Quaranta, l’ultimo pentito della mafia agrigentina che con le sue dichiarazioni ha squarciato il velo di omertà che ammanta l’organizzazione criminale in provincia. Tanti i temi toccati dal collaboratore di giustizia, su sollecitazione […]

Pubblicato 4 anni fa

Hanno destato particolare attenzione da parte dei giudici dell’ultima udienza, tenutasi a Rebibbia, che ha visto “progatonista” il pentito di Favara, Giuseppe Quaranta, l’ultimo pentito della mafia agrigentina che con le sue dichiarazioni ha squarciato il velo di omertà che ammanta l’organizzazione criminale in provincia.

Tanti i temi toccati dal collaboratore di giustizia, su sollecitazione proprio dei giudici, e del pm.

Tra questi anche quello di come avveniva la comunicazione tra i boss.

Quaranta dipana il suo racconto sollecitato dalle domande del pubblico ministero, Alessia Sinatra e sulla questione dice:

“A Favara ci sono le ‘famiglie’, Favara fa mandamento a sé. Talvolta faceva da tramite tra Alaimo e Di Gati tramite la consegna dei “pizzini. Pizzini che ho consegnato accartocciati da scotch..

Ma lo scotch che accartoccia i messaggi è posto con una certa modalità, un certo verso è chiaro che se chi fa il tramite dei messaggi prova ad aprirlo viene scoperto. L’apertura e la chiusura dei messaggi viene fatto in un certo modo, precostituito. Se una persona viene posata, non deve sapere niente ed a niente può mischiarsi. Con Cosa nostra o sei o non sei.

A uccidere sono sempre gli amici. Io avevo più paura quando ero fuori che dentro Cosa nostra. Quando sono stato posato avevo più paura, a tradirti sono quelli con cui hai mangiato e fatto le estorsioni. Mai terze persone”.

Riguardo, invece, alle varie organizzazioni criminali in provincia, e a loro “affari”, il pentito spiega:

“Non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti e mi sono occupato solo di 100 grammi. A Favara si occupa di droga principalmente la Stidda come nel resto della provincia. Ma se Cosa Nostra ha bisogno c’è disponibilità. Cosa nostra si occupa prevalentemente di appalti, estorsione e spazzatura. Il patto era, comanda Cosa nostra. Stidda, paraccara e clan devono stare sotto Cosa nostra. Cosa nostra si rivolgeva alla Stidda sole per piccole cose. La Stidda c’è a Favara, Palma, Porto Empedocle, si stanno riorganizzando a Canicattì. A Raffadali c’è solo Cosa nostra…”

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