Agrigento

Rifiuti incendiati, Procuratore Agrigento: “Atti preordinati” (ft e vd)

“Siamo molto oltre il lanciatore occasionale di rifiuti, è evidente che siamo in presenza di qualcosa di organizzato e preordinato”. Lo ha detto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, durante la conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione “Kaos calmo”, che ha portato alla denuncia di venti persona. Durante la conferenza stampa, alla quale […]

Pubblicato 5 anni fa

“Siamo molto oltre il lanciatore
occasionale di rifiuti, è evidente che siamo in presenza di qualcosa di
organizzato e preordinato”.

Lo ha
detto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, durante la conferenza
stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione “Kaos
calmo”, che ha portato alla denuncia di venti persona. Durante la
conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche il pubblico ministero che
ha coordinato le indagini, Paola Vetro, e il comandante della Guardia costiera
di Porto Empedocle, Gennaro Fusco, è stato proiettato un video impietoso.

I furgoni
arrivano nei pressi del piazzale, di proprietà del demanio marittimo, e i
conducenti scaricavano pesce, ortaggi, mobili e altro materiale in molti casi
dato alle fiamme.

“Le ditte – ha
aggiunto il procuratore Patronaggio – anzichè
pagare i costi per la discarica si sono organizzate fra loro, raccoglievano i
rifiuti da andare a buttare nel piazzale”.
Il procuratore ipotizza, in
maniera neppure troppo velata che dietro “la
sequenza organizzata di abbandono di rifiuti” vi sia un collegamento con
le problematiche legate al servizio di nettezza urbana di Porto Empedocle:
“Su questa vicenda
– spiega – ci
sono indagini in corso e stiamo seguendo una pista precisa”.

Questa la nota stampa della Guardia costiera: L’operazione ha visto personale militare della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle al comando del Capitano di Fregata Gennaro Fusco,congiuntamente al militari dell’Aliquota Guardia Costiera – Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, ha portato a termine un’importante attività di contrasto all’illegalità in materia ambientale che ha avuto come risultato l’individuazione di 20 soggetti privati resisi responsabili di illeciti sia di valenza penale che  amministrativa relativi all’abbandono incontrollato di rifiuti ed al sequestro di una vasta area demaniale marittima trasformata m una discarica a cielo aperto causando gravi inconvenienti di natura igienico­ sanitaria, nonché al sequestro di 3 automezzi  utilizzati per il trasporto illecito di rifiuti.

Il blitz
per l’esecuzione degli atti di polizia giudiziaria relativi all’applicazione
delle misure cautelari reali (sequestro preventivo di un’area di pubblico
demanio marittimo di circa 16.000 metri quadrati e di 3 furgoni isotermici
nella disponibilità di ditte dedite alla commercializzazione di prodotti
ittici) è scattato nel pomeriggio del 26 febbraio u.s ed ha visto impiegati 15
militari simultaneamente sui diversi obiettivi sparsi sul territorio della
città empedoclina.

Nello specifico, l’operazione denominata “Kaos calmo (dal nome della località empedoclina oggetto di accertamenti) costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa scaturita nel settembre del 2018 e caratterizzata da una serie di controlli finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti roghi tossici e dello smaltimento illegale di rifiuti, operato anche dai gestori di attvità commerciali al fine di abbattere drasticamente ed m modo del tutto illegale i costi di gestione relativamente al corretto smaltimento dei nfiuti che avrebbero dovuto essere conferiiti presso apposite discariche mediante ditte specializzate autorizzate allo scopo. Di queste 20 persone, sei soggetti, dal punto di vista penale, dovranno rispondere di smaltimento illecito continuativo di rifiuti e di incendio; mentre 14 soggetti si procederà a notificare sanzioni amministrative che vanno da 600€ a 10 mila € per singolo atto. In totale si parla di 200 mila euro di sanzione.

Inoltre sempre nell’area, oltre all’abbandono di rifiuti, 15 soggetti sono stati individuati e identificati ad assumere atti osceni in luogo pubblico.

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