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Porto Empedocle, pescatore assolto dall’accusa di maltrattamenti in famiglia 

La vicenda risale al 2021 e scaturisce dalla denuncia della moglie

Pubblicato 1 anno fa

Il gup del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo ha assolto dall’accusa di maltrattamenti in famiglia, perché il fatto non sussiste, un pescatore di 47 anni residente a Porto Empedocle. La vicenda risale al 2021 e scaturisce dalla denuncia della moglie che aveva dichiarato di essere stata vittima di una lunga serie di aggressioni fisiche e verbali avvenute prevalentemente all’interno delle mura domestiche. Tra le contestazioni mosse all’imputato, che però non hanno retto in aula, anche episodi violenti come schiaffi, pugni o calci ma anche vessazioni e umiliazioni.

In seguito alla denuncia venne anche attivato il protocollo del “codice rosso”, l’iter che mira a proteggere le donne vittime di violenza. Il pm Elenia Manno, a margine della requisitoria, aveva chiesto la condanna nei confronti del 47enne a due anni e sei mesi di reclusione. Accuse che, a distanza di quasi tre anni dai fatti, non hanno retto al vaglio processuale. Il giudice, al termine del procedimento col rito abbreviato, ha assolto l’imputato. Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Angelo Piranio. La donna, invece, si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Valentina Riccobene. 

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