Hostess morta dopo caduta dal balcone, fidanzato indagato per istigazione al suicidio
Un avviso di garanzia con l'ipotesi di istigazione al suicidio e' stato notificato al fidanzato, Elio Bargione, di 27 anni
La procura di Palermo ha ordinato l’autopsia sul cadavere di Aurora Maniscalco, 24 anni, l’hostess palermitana della Lauda Europe morta cadendo dal terzo piano di una palazzina a Vienna, nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi. Un avviso di garanzia con l’ipotesi di istigazione al suicidio e’ stato notificato al fidanzato, Elio Bargione, di 27 anni, anche lui palermitano e assistente di volo, che potra’ cosi’ nominare propri consulenti in vista dell’esame autoptico del cadavere della giovane, che sara’ riportato in Italia domani e verra’ analizzato in settimana all’istituto di Medicina legale del Policlinico.
La Procura effettuera’ l’atto considerato “irripetibile” e dunque urgente, per poi trasmettere gli atti a Roma, dove c’e’ l’ufficio competente per i reati commessi da italiani o ai danni di italiani all’estero. Per la polizia austriaca la morte di Aurora sarebbe da ricondurre a un incidente o a un suicidio, ragion per cui non e’ stata fatta l’autopsia, benche’ per oltre due settimane il corpo sia rimasto in una cella frigorifera dell’ospedale generale di Vienna. Gli inquirenti palermitani invece hanno piu’ di un dubbio, alimentato dalle istanze portate avanti e dagli spunti di indagine suggeriti dai familiari della giovane attraverso l’avvocato Alberto Raffadale.
Il legale aveva ricordato che, secondo i testimoni e le ammissioni dello stesso steward, quella notte nell’appartamento di Universumstrasse che i due dividevano ci sarebbe stata una lite molto accesa. Secondo il difensore delle “persone offese”, Aurora Maniscalco si sarebbe lanciata perche’ potenzialmente istigata dal ragazzo: ipotesi tutta da approfondire ed eventualmente dimostrare, cosa per cui diventa essenziale l’esecuzione dell’autopsia.