Agrigento

Tentato omicidio del ristoratore empedoclino in Belgio: chieste due condanne

Il tentato omicidio si è verificato nell'aprile 2018 a Grace Holland, Belgio

Pubblicato 3 anni fa

Il sostituto procuratore Alessandra Russo ha avanzato la richiesta di condanna nei confronti di due imputati – Mario Rizzo e Gerlando Russotto – accusati del tentato omicidio ai danni del ristoratore empedoclino Saverio Sacco, avvenuto nell’aprile 2018 a Grace Holland, Belgio. Il pm ha chiesto sei anni e sei mesi di reclusione per Mario Rizzo, riconoscendo le attenuanti di una collaborazione che ha permesso la svolta nell’inchiesta, e nove anni di carcere per Gerlando Russotto, ex cognato di Rizzo, accusato anche di detenzione illegale di arma da fuoco. Il processo si sta celebrando col rito abbreviato – che prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena – davanti il giudice Luisa Turco. 

Nella vicenda è coinvolto anche Salvatore Prestia, cognato del boss  Fabrizio Messina di Porto Empedocle, per la cui posizione si procede separatamente dinanzi le autorità belga. Secondo la ricostruzione Prestia, accompagnato in auto da Rizzo e Russotto, avrebbe atteso il ristoratore fuori dal locale sparandogli diversi colpi agli arti inferiori. Sacco, seppur ferito, riuscì a reagire disarmando il suo assalitore costringendolo alla fuga.  Da lì in poi tanti gli eventi susseguitisi: Mario Rizzo iniziò a rispondere alle domande degli inquirenti svelando di fatto il tentato omicidio ai danni del ristoratore. Successivamente lo stesso Rizzo indicò il posto – il sottotetto condominiale dell’abitazione di Russotto – in cui poi furono ritrovate dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento una pistola calibro 7.65 ridipinta color oro con matricola abrasa ed un fucile risultato esser stato rubato alla polizia provinciale di Agrigento.Russotto è stato arrestato lo scorso ottobre nell’ambito dell’operazione della Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore Giovanni Minardi, denominata Mosaico. L’inchiesta fece luce sulla scia di sangue caratterizzata sull’asse Favara-Belgio che vide una vera e propria guerra tra due fazioni.

Si torna in aula l’8 marzo per le repliche della difesa – rappresentata dagli avvocati Calogero Lo Giudice e Salvatore Cusumano – ed eventuale sentenza. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Alessandra Russo. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *