Volontariato e soldi pubblici, l’inchiesta si allarga: la Procura “punta” l’Asp
Dopo il sequestro preventivo l’attenzione degli inquirenti si sposta su chi avrebbe dovuto controllare: “Indagine potrebbe avere significativi risvolti”
Il sequestro preventivo di quasi quattro milioni di euro alla Sicania Soccorso, associazione no profit di volontari accusata di aver incassato soldi pubblici e di averli dirottati su una ditta individuale, ha aperto scenari importanti sulla gestione dei contributi dell’Asp di Agrigento e sul loro utilizzo. La vicenda, scaturita da un accertamento fiscale della Guardia di Finanza e del conseguente rapporto giudiziario del dicembre 2017, potrebbe portare a nuovi sviluppi investigativi.
Nella richiesta di sequestro preventivo del procuratore capo Luigi Patronaggio e del sostituto Chiara Bisso, poi accolta dal gip Francesco Provenzano, si palesa un passaggio che appare fondamentale in tal senso: “Certamente appare suscettibile di ulteriori adeguati accertamenti da parte di codesto Pm la circostanza che a fronte di ingenti finanziamenti (1.576.344,91€) da parte dell’Asp di Agrigento in cinque anni, tale azienda non abbia mai controllato la documentazione di cui l’associazione “Sicania Soccorso” avrebbe dovuto essere in possesso per ottenere tali finanziamenti, e nulla abbia nel tempo eccepito su una gestione visibilmente carente per come sopra dimostrato, segnatamente nel numero dei soci, troppo ristretto per la finalità di volontariato, e gravemente condizionato nella soggettività di essi, marito e moglie, atteso che gli esborsi sono stati davvero enormi e di per sé impassibili per una sedicente attività di volontariato e senza fine di lucro. L’indagine potrebbe avere altri e significativi risvolti.”
Ed è proprio tra queste righe che si intravedono i “significativi risvolti”.
L’attenzione della procura agrigentina, e della Guardia di Finanza guidata dal colonnello Rocco Lopane, si sposta adesso su chi avrebbe dovuto controllare la gestione dei soldi pubblici cosa che, da quanto emerge, non sarebbe mai avvenuta. L’inchiesta, dunque, potrebbe allargarsi.