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“Non poteva essere sospeso”, reintegrato il sindaco di Aragona

Il reato per il quale è stato condannato il sindaco è tentato e non consumato dunque non poteva essere sospeso

Pubblicato 1 anno fa

La Prefettura di Agrigento non poteva sospenderlo perché è stato condannato per abuso di ufficio tentato e non consumato. Perché, di fatto, la legge Severino prevede che il reato sia consumato e non tentato. Lo ha deciso il giudice Enrico Legnini, della sezione civile del Tribunale di Agrigento, che ha sospeso il provvedimento e, di fatto, reintegrato quale sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino. Pendolino, riconfermato primo cittadino alle elezioni dello scorso 13 giugno, era stato sospeso l’11 ottobre all’indomani della sentenza del Tribunale penale che lo ha condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione per tentato abuso di ufficio.

Le dichiarazioni dei coordinatori provinciali di Agrigento di Italia Viva, Cristina Scaccia e Michele Termini.

I coordinatori provinciali di Agrigento Cristina Scaccia e Michele Termini, si congratulano con il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, per l’epilogo della vicenda che lo ha visto sospeso, causa Legge Severino, dall’esercizio delle sue funzioni.

“Sarebbe stata per Aragona una grave perdita, Pendolino è un sindaco che ha già dato prova di sapere amministrare e di tenere alla sua comunità. Siamo certi che non mancherà in questi anni di raggiungere obiettivi importanti per tutti gli aragonesi”.

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