Canicattì

Canicattì, la truffa delle pietre preziose: imputati assolti in Appello

La vicenda riguarda una truffa messa a segno ai danni di un settantaquattrenne di Canicattì

Pubblicato 1 anno fa

I giudici della Corte di Appello di Palermo, ribaltando il verdetto del tribunale di Agrigento, hanno assolto “per non aver commesso il fatto” Giovanni Grillo, 57 anni, Attilio Immesi, 61 anni e Nicolò Mazzucco, 73 anni, tutti originari di Palermo. I tre imputati erano finiti a processo con l’accusa di truffa e in primo grado condannati ad un anno di reclusione. Pena che adesso viene “cancellata” in Appello. Bisognerà però attendere novanta giorni per leggere le motivazioni alla base dell’assoluzione.

La vicenda riguarda una truffa messa a segno ai danni di un settantaquattrenne di Canicattì. L’uomo, dopo aver prelevato alcuni risparmi dal libretto della banca, consegnò 3.500 euro ai tre imputati per l’acquisto di alcune pietre ritenute preziose ma che in realtà non lo erano.

Un raggiro, secondo la ricostruzione dell’accusa, studiata nei particolari con tanto di scenetta costruita. Un finto venditore di pietre preziose fermò l’anziano chiedendogli di indicare un orefice. Altre due persone si spacciarono per un intermediario e un finto orefice confermando falsamente l’autenticità delle pietre. 

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