Canicattì

Canicattì, tentato omicidio Curto, l’imputato: “Non c’entro nulla”

“Non c’entro niente con il tentato omicidio di Vincenzo Curto. Quando gli hanno sparato io ero a letto che dormivo.” Gianluca Scaccia è comparso questa mattina davanti il collegio di giudici presieduto da Gianfranca Claudia Infatino per il processo che lo vede imputato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti  del “rivale” Vincenzo Curto colpito […]

Pubblicato 5 anni fa

Non c’entro niente con il tentato omicidio di Vincenzo Curto. Quando gli hanno sparato io ero a letto che dormivo.” Gianluca Scaccia è comparso questa mattina davanti il collegio di giudici presieduto da Gianfranca Claudia Infatino per il processo che lo vede imputato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti  del “rivale” Vincenzo Curto colpito da tre colpi di arma da fuoco la sera del 26 giugno 2016. 

Scaccia, assistito dall’avvocato Angela Porcello, si è sottoposto all’esame in aula fornendo la propria versione dei fatti e partendo dal confermare il rapporto sentimentale che lo ha legato all’ex moglie della vittima dell’agguato che, secondo gli inquirenti, sarebbe poi il movente del tentato omicidio. L’imputato, rispondendo alle domande della difesa e ad alcuni quesiti posti dal presidente del collegio, ha negato di avere sparato a Curto e di nutrire particolare astio nei suoi confronti. 

La vittima dell’agguato, rintracciata dopo vari tentativi a vuoto, si era presentata in aula la scorsa udienza rivelando di soffrire di disturbi della memoria in seguito ai colpi di pistola e di non ricordare nulla di questa vicenda men che meno chi gli avesse sparato. Versione alla quale la Procura non crede come ribadito questa mattina in aula dal pm Paola Vetro. Anche per questo motivo il pubblico ministero ha preferito non interrogare l’imputato. Si torna in aula il 16 settembre per l’escussione dei testi della difesa. 

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